Visita il sito web
Tempo per la lettura: < 1 minuto

Guardia Costiera: c’era una volta il Mediterraneo

ROMA – Più che un calendario, quello offerto quest’anno dal comando generale delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, è una piccola ma appassionata opera d’arte sul mare, che intende anche ricordare la fondazione, nel gennaio 1995, del primo nucleo operatori sub della Guardia Costiera. E come ha sottolineato nella sua brevissima introduzione il comandante generale ammiraglio di squadra (cp) Giovanni Pettorino, è stato commissionato al noto fotografo Alberto Luca Recchi “per raccontare il nostro Mediterraneo, il mare intatto che abbiamo avuto la fortuna di vedere quando eravamo ragazzi e il mare di oggi con i suoi problemi, insieme al mare che vorremmo che tornasse ad essere anche grazie al quotidiano lavoro della Guardia Costiera. Solo così lasceremo ai nostri figli – conclude l’ammiraglio Pettorino – le bellezze che abbiamo ricevuto dai nostri padri”.

[hidepost]

Credo che miglior messaggio di speranza, in questi tempi cupi di paure e incertezze, non potrebbe essere proposto. Grazie, ammiraglio e grazie Guardia Costiera.

A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
16 Gennaio 2021

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio