Luna Rossa (e inglesi verdi)
AUCKLAND – E tre. Per la terza volta nella storia della Coppa America, il team dell’Italia ha sbaragliato tutti gli altri ed è arrivato a sfidare i detentori della mitica Brocca d’argento, oggi Emirates New Zealand. Un successo, quello di Luna Rossa, coronato dalle ultime due vittorie sugli inglesi di sabato notte, che hanno portato il punteggio della sfida contro Ineos GB a un mortificante (per loro) 7 a 1. E dire che la barca del miliardario inglese aveva vinto nelle pre-qualificazioni con Luna Rossa per un altrettanto mortificante punteggio di 4 a 0.
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Ovvio che la legnata presa nelle qualificazioni finali abbia lasciato l’amaro in bocca al team della Gran Bretagna, che aveva boriosamente sfottuto gli italiani dopo le pre-qualifiche. In più: prima che cominciassero le finali il team inglese aveva addirittura preparato una grande festa della vittoria, prenotando un albergo e il contorno come se la sfida con l’Italia fosse solo una perdita di tempo e una passeggiata.
Saranno adesso i tecnici, in vista del grande match finale contro Emirati New Zealand, a rivelarci per quale miracolo Luna Rossa aveva prima perso e poi ha stravinto contro Ineos GB. Gli esperti dicono che sono state fondamentalmente le tattiche sui bordi a determinare le vittorie, perché la velocità delle due barche (se vogliamo chiamarle barche…) era pressoché uguale, con leggero vantaggio di Ineos con vento forte.
Una vittoria dunque di uomini più che di tecnologia: e per l’Italia, di questi tempi, vale il doppio. Bravi! Ora facciamo gli scongiuri: i detentori della Coppa, Emirates New Zealand, sono fortissimi, con tutti i vantaggi, per di più, di “giocare in casa” e di aver stabilito loro le regole. Ci vorrà un miracolo? Beh, non siamo un paese di navigatori e di Santi?
A.F.
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