Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Perché s’è incagliata la “Ever Given”

GENOVA – Shipping Italy, il quotidiano on-line sui trasporti marittimi, ha pubblicato di recente uno studio molto attendibile sul perché il gigante portacontainer della Evergreen “Ever Given” si è disastrosamente incagliata nel canale di Suez il 23 marzo scorso: provocando come noto il blocco dei transiti per una settimana e danni stimati dall’Authority del Canale a oltre un miliardo di dollari.

Lo studio è basato sull’esame dell’AIS, il sistema automatico che traccia i movimenti di ogni nave. Secondo Shipping Italy e i suoi esperti, la nave procedeva con una velocità superiore alla norma per contrastare il forte vento laterale: ma non è stato il vento, bensì il “bank effect”, quel fenomeno idrodinamico ben conosciuto che in canali stretti o dove la profondità è bassa causa una specie di “risucchio” della poppa verso un lato del canale. Si sarebbe innescato pertanto un movimento a pendolo della nave, richiamato dal timone per correggere il suddetto avvicinamento della poppa alla sponda del canale, e quindi una nuova spinta al lato apposto finché l’avanzamento a zig-zag sarebbe diventato incontrollabile e la nave si sarebbe infilata a forza sulla sponde a dritta.

[hidepost]

Per il “bank effect” tanto più la velocità della nave è sostenuta e tanto più la nave è grande rispetto al canale, tanto più queste forze sono intense.

In un canale relativamente stretto come quello di Suez, quando percorso da una nave lunga 400 metri e larga 60 a velocità sostenuta, il “bank effect” può provocare una deviazione della prora di diversi gradi e quindi un forte spostamento laterale e rotazione della nave.

“Nel caso della Ever Given – riferisce Shipping Italy – sembra che l’effetto sia stato tale nell’ultimo tratto da far avvicinare la nave prima al lato di dritta e poi, per reazione, a quello di sinistra, e infine per evitare di incagliarsi da quel lato abbia indotto a una brusca accostata che ha fatto dirigere la prora contro la scarpata del lato dritto nella posizione dove tutto il mondo l’ha potuta vedere per diversi giorni”.

[/hidepost]

Pubblicato il
10 Aprile 2021

Potrebbe interessarti

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio