Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Il dramma nel dramma: le morti sul lavoro

Dalla segreteria provinciale della Federazione di Livorno del PCI riceviamo:

Oggi durante la crisi pandemica, con il calo dell’occupazione e la riduzione del monte ore lavorate, c’è un dato che continua a salire: sono le morti sul lavoro, una vera e propria strage che passa sotto silenzio e nell’indifferenza generale.

Silenzio che a volte viene squarciato da casi come quello di Prato con la morte dell’operaia di ventidue anni madre di un bambino piccolo: casi che colpiscono l’opinione pubblica, e accendono i riflettori su un modo di produrre disumanizzato a cui questo sistema iperliberista ci ha assoggettato, imponendo ritmi di produzione sempre più elevati e culturalmente negativi, tanto che non siamo più in grado di formulare un pensiero alternativo, una visione di classe diversa da quella che ci viene disegnata e confezionata.

Come Partito Comunista italiano Federazione di Livorno per tutti questi motivi e perché questo squarcio aperto da queste triste vicenda non rimanga fine a se stesso, ma produca un mutamento nelle coscienze in primo luogo dei lavoratori, abbiamo aderito allo sciopero indetto dall’unione sindacale di base USB e abbiamo invitato tutti i gli iscritti e simpatizzanti ad aderire all’iniziativa.

[hidepost]

*

Morire sul lavoro, per un proprio errore o per errori altrui, è una tragedia che colpisce quasi sempre chi opera sulla parte più bassa della scala gerarchica, dove si opera con le mani, con le braccia in luoghi già in partenza pericolosi. La tragica fin della ragazza madre di Prato, uccisa in modo orribile per essere rimasta impigliata da un rullo che avrebbe dovuto fermarsi, colpisce l’opinione pubblica più di altre morti di questi stessi giorni: un operai schiacciato da un carico rovesciato, un altro asfissiato in una cisterna…Eppure esistono tecnologie nemmeno troppo sofisticate che dovrebbero garantire la sicurezza delle persone anche in caso di errori delle macchine o delle persone stesse. Purtroppo non è con gli scioperi di qualche ora che si rimediano questi problemi ma intensificando i controlli e prima di tutto con una adeguata formazione chi lavora in condizioni di possibile pericolo. Partiti e sindacati fanno davvero tutto il possibile in questo campo?

[/hidepost]

Pubblicato il
12 Maggio 2021

Potrebbe interessarti

Quando il saggio saggia

Ci sono a volte, nel comportamento delle persone, scelte difficili da fare: ma una volta fatte, non è difficile spiegarle. È il caso, per la nostra realtà livornese, delle dimissioni del maritime consultant Angelo...

Leggi ancora

Avanti adagio, quasi indietro

Potremmo dire, parafrasando Guido Gozzano, che tra gli infiniti problemi che riguardano il nostro mondo attuale, tra guerre e genocidi, ci sono anche le “piccole cose di pessimo gusto”. Tra queste c’è l’incredibile vicenda...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Sempre più droni sul mare

Se ne parla poco, specie dei più specializzati: come quelli subacquei della Wass di Livorno per Fincantieri, o quelli sempre italiani, costruiti però in Romania dall’ingegner Cappelletti della livornese ex Galeazzi. Però adesso Fincantieri,...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio