Trieste-Cina anche più ferrovia?

Zeno d’Agostino
TRIESTE – La domanda inserita nel titolo che ha guidato il webinar organizzato dal Propeller Club di Trieste era quasi provocatoria: “Servizi ferroviari tra Europa e Far East: collegamenti in crescita e nuovi servizi dalle compagnie di navigazione – in futuro anche da Trieste?”
Invece l’ipotesi pare attuabile – dice il resoconto del Propeller – tanto che dai relatori della serata e da alcuni operatori è giunto l’invito a creare un team che possa discutere della possibilità di collegare il porto di Trieste con la Cina via ferrovia, anche indirettamente con alcune destinazioni già servite.
In apertura di serata il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale, Zeno D’Agostino, era stato molto chiaro nel dipingere la situazione attuale. «Potremmo già vendere il fatto che abbiamo la Cina nella nostra offerta perché abbiamo rapporti con destinazioni di treni dalla Cina (ad esempio Duisburg, ndr). Ma siamo persone serie e non lo facciamo».
Sia D’Agostino che l’assessore regionale alle Infrastrutture e Territorio del Friuli Venezia Giulia, Graziano Pizzimenti, hanno ribadito con forza il concetto di sistema logistico regionale. «È un mio pallino fare sistema in Friuli Venezia Giulia, in modo che diventi un unico soggetto con qualità per soddisfare tutte le esigenze di logistica e trasporto» ha detto Pizzimenti. «Se non fai sistema in casa non puoi candidarti ai rapporti internazionali. Nelle grandi relazioni giocherà un ruolo importante ciò che sapremo fare in casa, in particolare i tre Porti ed i quattro interporti» ha ribadito D’Agostino.
Federico Pittaluga, amministratore delegato di Medlog Italia, ha spiegato cosa MSC sta già facendo lungo il collegamento tra Europa e Far East.
«Diamo risposte ad un mercato che già da qualche anno vede con favore questi collegamenti – ha spiegato Pittaluga – ed MSC ha da poco lanciato anche un servizio misto utilizzando feeder intra-Asia da Vladivostok a San Pietroburgo, con sicuro guadagno in transit time e stabilità di tempistiche».
L’ad di Medlog ha parlato di preponderanza dei servizi in import, di costo elevato dei noli container e della saturazione degli stessi servizi in arrivo dal Far East, sottolineando come in export si trovino anche merci legate a progetti che hanno bisogno di tempi di transito certi.
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Sia Pittaluga che il relatore che l’ha seguito, Nicola Cavasin, Key account manager del Servizio Eurasia per Rail Cargo Austria, hanno sostenuto la grande opportunità costituita dalla progettazione di piattaforme nazionali di sistema: in quest’ottica si potrebbe pensare di servire Trieste e poi rilanciare il traffico merci verso altre destinazioni.
«Nel corso dell’anno abbiamo raggiunto il tetto massimo per i treni che può operare la Cina. Siamo al culmine. Rail Cargo Austria sta cercando di dirottare treni verso la Russia, ma – ha detto Cavasin – sarebbe importante trovare accordi con Compagnie marittime per sviluppare la Nuova via della seta. A Trieste sono stati fatti investimenti importanti. Abbiamo treni dalla Cina a Budapest, non siamo quindi così distanti per pensare ad un collegamento anche per Trieste. Naturalmente bisognerebbe creare un progetto».
In precedenza lo stesso Cavasin aveva proposto una panoramica storica della “One belt one road initiative” e degli attuali Corridoi ferroviari.
Ma una nuova possibile evoluzione per il sistema logistico e portuale è venuta dalle suggestioni di Antonio Gurrieri, amministratore delegato di Alpe Adria, la società che si occupa di promuovere il trasporto intermodale sul territorio.
«Il network del porto di Trieste non comprende più solo la Germania e l’Est Europa, ma è ormai quasi capillare in tutta Europa – ha spiegato Gurrieri – attraverso collegamenti indiretti. Ora che siamo un vero Rail Port Hub, la sfida interessante è quella di passare a Gateway ferroviario. Tre Corridoi Euroasiatici possono convergere su Trieste e sono sempre più numerose le richieste dal Centro e Nord Italia per agganciare il network di Trieste e proseguire poi verso le destinazioni volute».
“Rafforzare, promuovere ed utilizzare compiutamente il sistema regionale dei Porti ed interporti: con questa unità d’intenti si può proseguire nel percorso di crescita dei traffici già in corso e delle relative ricadute economiche ed occupazionali sul territorio” ha dichiarato a chiusura dell’incontro Fabrizio Zerbini, presidente del Propeller Club Port of Trieste.
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