Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Il polpo, una macchina perfetta

Ci scrive Margherita Rossini, studentessa di liceo di Viareggio:

Leggo spesso sul vostro e su altri giornali che all’istituto di robotica del Sant’Anna di Pisa si sta lavorando su un polpo artificiale, una specie di robot marino che sarebbe capace di fare, con i suoi tentacoli, azioni non immaginabili con alcun altro arto animale. Io sono appassionata sub e spesso riesco a scovare i polpi nelle loro buche, dove dimostrano intelligenza mascherandosi anche con sassolini, alghe e gusci di conchiglie. Se riesco a carezzarli delicatamente, escono anche a giocare. Sono insomma animaletti che niente hanno a che vedere con le leggende purorose delle piovra o altro. Ma davvero si riesce a replicare l’eccezionale mobilità dei loro tentacoli?

*

L’octopus vulgaris, nome scientifico del nostro polpo, è davvero un eccezionale esempio di vita animale che molti definiscono superiore.

[hidepost]

Malgrado la maggior parte degli umani amino il polpo solo con patate e cipolla – tanto che se ne fa una vera strage ogni anno – questo mollusco gasteropode è una meraviglia della natura: ha quattro cuori indipendenti, i suoi otto tentacoli sono capaci (risultato di una ricerca scientifica) di oltre 16 mila movimenti diversi, le sue ventose sono in grado di trattenere in pochi istanti oggetti più pesanti dell’animale: e sul carattere curioso ma anche giocoso si hanno centinaia di testimonianze.

Vero che al Sant’Anna sono riusciti a creare alcuni tentacoli-robot, che potrebbero essere utili sia per ricerche sub che anche in chirurgia. Ma ovviamente siamo lontani dal saper replicare i 16 mila movimenti accreditati. Chissà però se un giorno si riuscisse ad addomesticare un polpo-chirurgo, o un polpo-meccanico sub, eccetera? Sempre meglio per lui che finire in pentola come unico contributo alla nostra specie…

[/hidepost]

Pubblicato il
9 Giugno 2021
Ultima modifica
10 Giugno 2021 - ora: 15:02

Potrebbe interessarti

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio