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Continuità territoriale su Sardegna

Marcello Di Caterina

ROMA – “ALIS pone da sempre tra i propri obiettivi la continuità territoriale con le isole e lo sviluppo delle economie insulari nella direzione della sostenibilità ambientale e della competitività delle imprese italiane nel pieno rispetto dei principi di libera concorrenza. Oggi abbiamo avuto l’opportunità di confrontarci, ancora una volta, con la Commissione Trasporti della Camera e, per questo, ringraziamo la presidente Paita e tutti i componenti per il coinvolgimento”.

Così il vicepresidente e direttore generale di ALIS Marcello Di Caterina è intervenuto in audizione presso la IX Commissione alla Camera dei Deputati su due proposte di legge in materia di continuità territoriale con la Sardegna.

“Le compagnie armatoriali aderenti al cluster ALIS hanno fatto risparmiare al Governo circa 45 milioni di euro all’anno a fronte dei precedenti 72 che venivano erogati a favore di un solo operatore, ed è per tale ragione – aggiunge Marcello Di Caterina – che anche oggi l’Associazione ha esplicitamente chiesto al Parlamento di lavorare insieme all’Esecutivo per favorire un reinvestimento delle somme risparmiate in un modello misto per la continuità territoriale che punti a concedere contributi pari a 100C a camion imbarcato ed eventualmente ad impiegare una parte di questo importante risparmio a supporto di autotrasportatori, cittadini sardi, Forze dell’ordine, operatori medici e sanitari o altre eventuali categorie in difficoltà”.

“ALIS ha esaminato tutti i bandi di gara predisposti dal Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ritenendo che alcuni requisiti previsti, come la frequenza o la velocità richieste, non siano necessari e, soprattutto, non vadano nella direzione auspicata dalla nostra Associazione e dalle agende governative mondiali sul tema della sostenibilità e, quindi, della riduzione delle emissioni di CO2. Su diversi bandi è infatti richiesta una velocità di crociera pari a circa 22 knts, che ci risulta estremamente elevata e che determina un aumento più che proporzionale di emissioni nocive quando, a nostro avviso, queste linee potrebbero essere servite anche a non più di 19,5 knts, il che anche in questo caso rappresenta un inutile ed immotivato aumento di costo e di emissioni per il nostro Paese”.

“Durante tutta la pandemia – ha concluso Di Caterina – i nostri associati che operano nel settore marittimo non hanno mai cessato la loro attività continuando ad offrire servizi per le isole maggiori e minori e permettendo quindi l’approvvigionamento di beni di prima necessità ma soprattutto di apparati sanitari e di medicinali. Auspichiamo pertanto un intervento istituzionale a supporto delle imprese e dei cittadini al fine di aiutare tanto la continuità territoriale quanto il settore trasportistico e in generale l’intera economia di un territorio strategico per il nostro Paese come è appunto la Sardegna”.

Pubblicato il
26 Giugno 2021

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