Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Il riccio di mare e le multe

Sul web ci è stata inoltrata una domanda tipica di questo periodo da parte di un gruppetto di appassionati dell’isola d’Elba:

Una delle “prede” più gustose e più facili di questi giorni di vacanza è il riccio di mare, nelle sue varianti colorate verdi, viola e rossastre. Ma ci hanno detto nell’albergo dove risediamo che la pesca da parte di non professionisti – e noi siamo semplici turisti – è regolamentata da una legge che comporta anche salate multe. Potete darci qualche informazione più precisa?

[hidepost]

*

È vero che c’è una legge sul tema: esattamente del 1995. E prevede il divieto totale del prelievo a maggio e giugno, e la limitazione negli altri mesi a 50 esemplari per ogni raccoglitore: dunque se siete in quattro ne potete raccogliere fino a 200, con l’avvertenza di non prendere quelli più piccoli (diametro ammesso oltre 7 cm). I pescatori professionisti ne possono raccogliere fino a 1000 (mille) esemplari a testa. Le sanzioni per i contravventori sono pesanti: sequestro del pescato (che se ancora in vita viene rimesso in mare) e sanzioni che possono arrivare anche a 6 mila euro.

Il riccio un echinoderma che vive su fondali ridotti, massimo fino a 25/30 metri, e la parte commestibile della specie colorata – quelli neri più piatti non la contengono – è costituita dalle gonadi, che contengono le saporitissime uova color giallo intenso. In questo periodo all’Elba ma anche su tutte le coste italiane i ristoranti offrono una splendida pastasciutta ai ricci, da leccarsi le dita. Bisogna però ricordare anche che il riccio di mare è un “brucatore” infaticabile e l’eccesso di prelievo può danneggiare l’equilibrio del sistema scoglioso.

[/hidepost]

Pubblicato il
28 Luglio 2021
Ultima modifica
29 Luglio 2021 - ora: 11:41

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio