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Retroporto Vespucci: le ipotesi sugli “assets”

GUASTICCE – Un tempo venne definito la palude dei gabbiani. Da allora tutto cambiato ed oggi il Vespucci è un vero retroporto di Livorno, con insediamenti prestigiosi e prospettive ulteriori.

I cambiamenti sono il risultato di un management eccellente, che ha saputo trasformare un pozzo di perdite senza fondo, spesso caratteristico delle gestioni di partito, in un promettente attivo. Con l’ingresso nella società dell’AdSP livornese e le prospettive di ulteriori partecipazioni operative oltre che finanziarie (RFI, network farmaceutica,etc), tutto sta cambiando nella proprietà. E se è singolare che il tutto avvenga nel distratto silenzio pre-agosto del porto e della città, le indiscrezioni filtrano ugualmente.

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Proviamo dunque a svegliare qualcuno: alla fine di agosto o più probabilmente alla ripresa di settembre, gli assets della nuova proprietà porteranno a un nuovo consiglio di amministrazione, che rappresenterà le quote della nuova maggioranza. Logico e regolare. Ma poi si scende sui nomi e le cose si complicano.

Voci di prora, come si dice in marina, bisbigliano che la modifica più “pesante” al vertice potrebbe essere l’uscita dell’attuale ad Bino Fulceri – che rappresenta le banche, oggi in netta ritirata – mentre sarebbero confermato il presidente Rocco Nastasi (per la Regione) il vicepresidente Angelo Roma (per l’AdSP) e il consigliere De Quarto. Anche la Camera di Commercio dovrebbe decidersi a nominare il suo consigliere.

Il “casus belli”, se così lo vogliamo chiamare, sarebbe l’uscita di Bino Fulceri. Il quale per unanime giudizio ha fatto bene, con intelligenza e con polso fermo, risanando la società con una oculata campagna di vendite di aree e capannoni. Sul suo operato specie la politica – locale e centrale – ha provato invano a mettere il blocco. Del resto Fulceri non va via volentieri: c’è da pensare che gli piacerebbe rimanere, anche con un altro ruolo, per seguire la crescita della sua “creatura”. Se invece sarà la politica a decidere, il designato a sostituirlo sarà Raffaello Cioni, di cui si sussurra da mesi. Gli augureremmo di dimostrarsi bravo come Fulceri. Anche perché oggi, su indicazione delle stesse imprese insediate, al risanamento deve seguire la razionalizzazione dei servizi interni, le nuove offerte e specialmente deve essere affermato il principio che il Vespucci è un’entità economica che deve funzionare sulle leggi dell’economia e non dei vari sottoboschi partitici. L’opportunità storica che si profilano la rete TEN-T dalla Scandinavia alla Sicilia non andrà bruciata con i vari giochetti del manuale Cencelli.

A.F.

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Pubblicato il
28 Luglio 2021

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