Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Dei relitti e delle pene

LIVORNO – Abbiamo parafrasato, la sua anima ci perdonerà, il celebre trattato di Cesare BeccariaDei delitti e delle pene”. Non solo per l’attinenza fonetica: ma anche e specialmente perché le migliaia di relitti navali, terrestri ed aerei che giacciono in fondo ai mari del mondo rappresentano insieme la testimonianza di tragedie in cui la pena delle tante vittime si accompagna alla consapevolezza di tanti inquinanti.

[hidepost]

Inquinanti che, alla luce dell’attualità e del costo dei metalli, potrebbero rappresentare anche una fonte di ricchezza abbastanza a portata di mano. Secondo una ricerca riferita dal “National Geographic” infatti, soltanto nel Mediterraneo italiano ci sono 790 relitti censiti a profondità inferiori ai 50 metri: cioè recuperabili con il semplice utilizzo di un pontone con una benna. Poiché si tratta di ricavarne metallo da rottamare, non c’è nemmeno lo scrupolo di spaccare e strappare brandelli di ferro: inoltre sott’acqua la ruggine non ha gli stessi processi che all’aria e il metallo si conserva, con la sola necessità di ripulirlo dalle incrostazioni algali e animali.

L’ipotesi di ripulire il mare ricavandone metalli – in alcuni casi anche relativamente preziosi come rame, bronzo, alluminio etc – sta avanzando in molti paesi dove la fame di ferro si fa sentire in modo acuto: Italia compresa. Da noi poi esistono imprese che nei recuperi navali anche in profondità sono state e continuano ad essere all’avanguardia, sulla scia della storica “Artiglio”.

Siamo solo all’utopia? Se non altro ci servirà a ricordare che cosa si nasconde nel cuore del nostro mare, troppo spesso considerato solo per quello che succede alla superficie.

A.F.

[/hidepost]

Pubblicato il
16 Ottobre 2021
Ultima modifica
18 Ottobre 2021 - ora: 09:37

Potrebbe interessarti

Proposta dal Bureau Veritas Italia come strumento di garanzia

“Safe container”, una certificazione

Per ridurre i costi della sinistrosità, 6 miliardi di dollari all’anno, l’attestato di sicurezza - Ogni 5 anni i controlli sui Teu dry e ogni 2,5 anni, per quelli cisterna per merci pericolose

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora