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Piccolissimo grande mare nostro

LIVORNO – È un novembre, quello che stiamo vivendo, di grandi, grandissime ma anche infinitamente piccole cose. Come l’organismo marino della foto, ripreso dal calendario di quest’anno della Guardia Costiera: un gamberetto di profondità che in miliardi di esemplari costituisce anche sul Tirreno il grill di cui si nutrono i cetacei misticeti, balene in testa. 

Lo prendiamo anche noi a simbolo del mese e della lotta all’inquinamento marino che, nel comune volere e al di fiori dalle isterie di certo ambientalismo da salotto, vede in testa proprio le nostre Capitanerie di Porto insieme allo stesso armamento armatoriale italiano, alle Autorità di Sistema Portuale, al volontariato e a tutti i cittadini responsabili.

Questo novembre è un mese, dicevo, particolarmente impegnato sull’ambiente. Il G20 di Roma del week-end passato ha discusso, presenti i grandi dei paesi industrializzati, di come combattere non solo l’epidemia di Covid, ma anche e specialmente gli squilibri della società mondiale. A Glasgow, in Scozia, un’altra grande assemblea di “big” – sia pure disertata polemicamente da alcuni – ha cercato di fare il punto specificamente sull’ambiente: sfrondando il fattibile dall’illusorio, il concreto dai sogni. Ci vorrà un po’ per capire quali saranno stati davvero i risultati.

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Intanto facciamo, nel nostro piccolo, quello che possiamo per il mare, quello che i romani chiamavano “Mare Nostrum” e che ancora oggi ci sentiamo ancora un pochino di proprietà. Ricordando che basta un po’ di benzina, di olio o di altro inquinante  scaricato in acqua per uccidere migliaia di microrganismi, a loro volta portatori di vita nelle catena alimentare che arriva fino a noi. Novembre è anche il mese cominciato con la celebrazione dei morti: facciamo che sia anche quello della volontà di salvaguardare i vivi e la vita.

A.F.

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Pubblicato il
2 Novembre 2021
Ultima modifica
4 Novembre 2021 - ora: 11:07

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