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La logistica dei veicoli tra guerra e crisi

BRUXELLES – Il settore della logistica dei veicoli sta attraversando il terzo anno consecutivo di crisi, adesso con la guerra in Ucraina, in seguito alla crisi da carenza di microchip e pandemia da Covid. I più recenti risultati dell’indagine trimestrale Cost & Confidence di ECG confermano che gli operatori della logistica stanno affrontando una crisi dopo l’altra e non sanno cosa aspettarsi per il resto del 2022.

Un autotrasportatore su tre investirà in bisarche e autisti nei prossimi mesi.

La riduzione dei volumi, e quindi la mancanza di lavoro, negli ultimi due anni ha portato gli autisti a lasciare il settore in massa. A questo si è aggiunto nel 2022 il ritorno in patria di molte centinaia di autisti ucraini per combattere nella guerra causata dall’aggressione russa.

Chi ordina un nuovo camion oggi, deve aspettare almeno un anno per la consegna.

E la probabilità che non ci sia nessuno a guidarlo non è remota. Gli operatori del settore navale stanno affrontando problemi simili, con tempi di consegna delle navi che ora arrivano fino a 5 anni. I cantieri navali di tutto il mondo sono al momento assediati! Il presidente di ECG, Wolfgang Göbel, rinnova il suo monito: “Gli operatori non possono spostare i veicoli senza asset come navi e camion. L’industria automobilistica rischia di perdere i propri fornitori”.

Questa tendenza al ribasso degli investimenti riguarda anche gli operatori dei piazzali, le officine tecniche e il personale addetto alla logistica dei veicoli.

Il fattore trainante è la mancanza di fiducia nei volumi futuri. Ci si aspetta che i rinnovati lockdown in Cina causeranno ulteriori imprevisti nella produzione di auto nei prossimi mesi.

L’incertezza dovuta alla guerra in Ucraina, l’impennata dei costi dei materiali e l’aumento dei tassi d’inflazione stanno facendo lievitare i costi operativi a un ritmo senza precedenti. In particolare, l’aumento vertiginoso dei costi del carburante ha creato un grosso onere per la liquidità delle aziende nel breve periodo.

I dati Eurostat indicano che l’inflazione era salita al 7,5% a fine marzo 2022 e si prevede un aumento ulteriore nei prossimi mesi. Nel settore tutti i costi sono aumentati a un ritmo mai visto prima: l’assunzione di autisti e/o altro personale, la sostituzione e manutenzione di beni chiave come navi, vagoni ferroviari e bisarche sono tutti aumentati.

Negli ultimi due anni e ora nell’attuale clima di guerra, il sentimento degli operatori nei confronti del settore oscilla tra picchi di pessimismo e neutralità. L’instabilità regna! Attualmente, meno del 20% degli intervistati si sente ottimista sulle prospettive future. Questo dato interrompe la tendenza all’ottimismo straordinariamente costante registrata nell’ultimo decennio. Il direttore esecutivo dell’ECG, Mike Sturgeon, ha dichiarato: “L’ottimismo non è certo incoraggiato da contratti che non sono adatti allo scopo in un ambiente in così rapida evoluzione”. Ciò rafforza ulteriormente la necessità di avere una maggiore prevedibilità attraverso un impegno contrattuale sui volumi minimi e l’adeguamento a tutte le variabili significative, non solo il carburante, da parte dei produttori.

Nel 2010, all’indomani della crisi finanziaria, ECG ha avviato un’indagine trimestrale tra i suoi membri per ottenere dati approfonditi sull’andamento della fiducia e dei costi nel settore. ECG rappresenta circa l’85% del settore della logistica dei veicoli in Europa. Ogni trimestre, ECG pubblica l’analisi risultati più recenti per i propri membri. Alcuni dei risultati principali possono essere consultati a questo link.

Pubblicato il
21 Maggio 2022

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