Innovative tecnologie di “carbon capture”

GENOVA – Per lo shipping l’obiettivo di “emissioni zero” di CO2 entro il 2050 stabilito dall’IMO-International Maritime Organization è molto chiaro, ma non altrettanto sono le strade per raggiungerlo. La visione di Ecospray è stata espressa di recente dal presidente 👤 Maurizio Archetti durante la conferenza NAV a Genova.

Intervenendo insieme a Barbara Bosio, professore di Chimica Fisica Applicata dell’Università degli Studi di Genova, all’evento organizzato da ATENA-Associazione Italiana di Tecnica Navale, che ha radunato i maggiori esperti di tecnologia applicata allo shipping, Archetti ha illustrato nel dettaglio le tre soluzioni, frutto del lavoro di ricerca e sviluppo di Ecospray che in questo settore vanta una lunga esperienza e risultati già significativi.

🗣 “Alla base di tutto c’è la convinzione da parte nostra che non ci sia un’unica soluzione di riduzione delle emissioni valida per tutte le situazioni. Studiate e sviluppate collaborando con importanti università e centri di ricerca – il Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica e Ambientale dell’Università di Genova per le fuel cell, il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Torino per le tecnologie di Carbon capture con ammine e idrossido di calcio – ognuna delle nostre tre tecnologie, che sono a stadi di sviluppo differenti, può essere implementata in contesti diversi. Fattori come le dimensioni di una nave, la sua tipologia, la rotta che percorre e lo spazio disponibile a bordo condizionano notevolmente il loro ambito applicativo” 🗣 ha esordito Archetti.

Secondo Ecospray i sistemi di “cattura” e stoccaggio di anidride carbonica (CCS-Carbon Capture and Storage) sono indispensabili per l’industria dello shipping, specialmente in riferimento al previsto ✂ primo taglio ✂ delle emissioni del 40% entro il 2030, che rappresenta la tappa intermedia nel cammino per l’obiettivo finale “zero” posto dall’IMO per il 2050.

Questi sistemi serviranno anche a mantenere l’innalzamento della temperatura globale sotto la soglia dei 2°C.

“I sistemi CCS appaiono una soluzione utile e anche ‘pratica’ per le aziende in quanto in grado di evitare l’aumento dei costi derivante dall’imposizione di nuove tassazioni sulle emissioni di gas serra“ ha proseguito Archetti, passando poi a illustrare le tre tecnologie studiate da Ecospray.

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