Trasporto merci tra incertezze e troppi ritardi
LIVORNO –
Dunque, forse i termini “perentori” della UE sullo sterminio dei motori a scoppio – benzina e diesel – potrebbero essere spostati qualche anno in avanti.
Anche perché i tecnici hanno fatto capire ai politici che la transizione elettrica potrà essere davvero efficace solo quando l’elettricità dei mezzi di trasporto verrà dai processi dell’idrogeno, e non come oggi dagli “ibridi” o dalla rete che a sua volta si sta ributtando – per la crisi del gas russo – sulla nafta o sul carbone.
Ma il problema maggiore, per un mondo del lavoro come l’autotrasporto che deve fare i conti con l’oggi pur investendo a programmare per domani, è il continuo clima di incertezza.
🙄🤔 Stiamo ripensandoci sul 2023? 🙄🤔
E chi deve investire per comprare una flotta di TIR – ma anche un solo mezzo – per domani, dove deve puntare per non buttar via 💰soldi💰?
Intanto a Roma se la prendono comoda, secondo le continue denunce del settore, anche sui tante volte promessi “ristori”.
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🗣 “Gli autotrasportatori sono da troppo tempo in attesa – scrive la presidente della Commissione trasporti della Camera 👤 Romina Mura, sollecitata dall’autotrasporto nazionale – dell’emanazione del decreto attuativo per l’erogazione dei 500 milioni di euro a favore del settore, contenente le modalità operative per poter fruire del credito d’imposta nella misura del 28% della spesa sostenuta nel primo trimestre del 2022 per l’acquisto di gasolio. Dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del cosiddetto Decreto Aiuti sono passati più di due mesi e le imprese hanno finora sostenuto i costi esorbitanti dei carburanti per lavorare. In periodo d’emergenza non ci possiamo permettere i tempi lunghi cui siamo stati male abituati da decenni: fuori dai Ministeri c’è un mondo che deve andare avanti e le nuove mobilitazioni degli autotrasportatori sardi sono un altro segnale”. 🗣
A.F.
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