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Emergenza nucleare e timori in Italia

Le minacce di Putin sul ricordo alle armi nucleari tattiche sono state prese sul serio da molti, anche tra le istituzioni. Come ci scrive da Ventimiglia 👤 Erminio Polverieri nella seguente breve nota web:

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Ho sentito al notiziario TV locale che la regione Piemonte ha predisposto una serie di servizi e di informative in caso di contaminazione nucleare sulla base delle minacce russe.

È solo allarmismo o corriamo questo pericolo?

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Caro signore, è vero che la Regione Piemonte ha approvato un piano sanitario da attuare in caso di guerra atomica. L’assessore alla sanità 👤 Luigi Icardi, ha spiegato che “il piano concorre a definire la struttura organizzativa di coordinamento degli interventi sanitari a livello territoriale in caso di necessità e urgenza”.

Non si fanno riferimenti alle minacce russe, ma è chiaro il senso.

Si specifica che i controlli della radioattività, a livello sia nazionale che regionale vengono realizzati attraverso un sistema di reti di monitoraggio.

Queste reti sono molto importanti anche al fine di garantire un’informazione preventiva nonché durante una situazione di emergenza alla popolazione.

L’Italia, in questo senso, utilizza la rete di scambio rapido di informazioni ECURIE (European Community Urgent Radiological Information Exchange).

Inoltre l’Italia prende parte alle Convenzioni Internazionali della IAEA (International Atomic Energy Agency), volte a promuovere l’uso pacifico dell’energia nucleare. In chiave concreta, il sistema piemontese punta molto sull’informazione preventiva alla popolazione in caso di esplosioni nucleari, con tanto di promemoria sulle difese passive – scantinati, rifugi sotterranei, ridossi in cemento armato – etc.

Ci possiamo solo augurare che sia una legittima preoccupazione e non una eventualità.

Che altro aggiungere?

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Pubblicato il
8 Ottobre 2022
Ultima modifica
10 Ottobre 2022 - ora: 16:41

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