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Catania cancella diritti portuali

Francesco Di Sarcina

CATANIA – Gli operatori portuali del porto di Catania, in base a delle vecchie ordinanze motivate da precedenti e diverse esigenze economiche, hanno finora pagato diritti sulla security e sulla movimentazione delle merci. Tali diritti costituiscono per gli operatori un notevole aggravio economico pari ad oltre un milione di euro annui. 

Questa spesa incide pesantemente sui bilanci degli stakeholder della comunità portuale, indebolendo ed a volte compromettendo, allo stesso tempo, le potenzialità dello scalo etneo e del Sistema portuale nel suo complesso. 

Tenuto conto dell’attuale buono stato di salute del bilancio dell’Ente e della possibilità di assicurare i servizi essenziali anche senza il pagamento dei diritti portuali da parte degli operatori, l’amministrazione ha deciso di abolire questa tassazione in quanto obsoleta e non più necessaria. In generale – scrive l’AdSP – è intendimento dell’AdSP del Mare di Sicilia Orientale non appesantire con tasse non più attuali le aziende che operano in porto, in quanto un inutile aggravio di spesa servirebbe solo a fare perdere potenza e potenzialità allo scalo etneo.

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È stata dunque emanata l’ordinanza N° 07/2022 del 13.10.2022 che rende effettiva la revoca del pagamento dei diritti portuali e della security fee a partire dal primo gennaio 2023.

“Stiamo mettendo in campo ogni azione utile a incrementare la competitività dei nostri scali”, afferma il presidente Di Sarcina, “In questa ottica, pur non sottovalutando il ruolo che in un determinato momento storico i diritti portuali hanno rivestito, riteniamo sia giunto il momento di concludere questa esperienza e di imprimere un maggiore sforzo verso una governance attenta ai bisogni degli operatori portuali e capace di mettere in campo iniziative di accrescimento delle capacità attrattive dei propri porti”.

“Siamo convinti” conclude l’ingegner Di Sarcina “che queste iniziative, unite a quelle dirette a potenziare le infrastrutture, oggi in corso di realizzazione, daranno maggiori chance di crescita all’intera economia siculo-orientale.”

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Pubblicato il
19 Ottobre 2022

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