L’ossicombustione: nuova frontiera ambientale

Nella foto: L’intervento di Michele Notarnicola, professore Ordinario di Gestione dei rifiuti solidi, Politecnico di Bari.
BARI – Il gruppo Maio, nel corso di Ecomondo 2022, ha promosso un seminario di approfondimento sulla ossicombustione, la nuova frontiera ambientale dello smaltimento dei rifiuti, il cui primo impianto sarà realizzato a Bari nel 2023.
Hanno preso parte all’iniziativa:
- 👤 Michele Notarnicola, professore ordinario di Gestione dei rifiuti solidi, Politecnico di Bari;
- 👤 Antonio Di Biase, ceo di OXOCO srl; e
- 👤 Renzo Macelloni, sindaco di Peccioli, comune della provincia pisana che sta lavorando per realizzare un impianto a ossicombustione sul proprio territorio.
Il professor Notarnicola, ha posto l’accento su una serie di fattori caratterizzanti questo tipo di opzione tecnologica che possono essere così riassunti:
- riduzione delle emissioni totali;
- recupero del calore;
- prestazioni costanti in un amplissimo intervallo di carico termico;
- trattamento diretto di combustibili ad alta concentrazione di acqua;
- facilità nel recupero di CO2;
- possibilità di gestione simultanea di diverse tipologie di rifiuti/combustibili;
- dimensioni contenute dell’impianto, semplice ed altamente automatizzato;
- indice di capitale competitivo.
Da notare, ha proseguito il professore, che, nel 2019, la Commissione europea ha inserito l’ossicombustione nelle BAT – best available technologies.
Le applicazioni sono molteplici: dal trattamento di rifiuti industriali (anche derivanti da attività di bonifica) al trattamento di rifiuti solidi urbani per la produzione di energia; dall’ottimizzazione di processi per il recupero di petrolio e gas, fino agli impianti per la combustione di carbone per la produzione di energia e per il sequestro semplificato della CO2 o trattamento Enhanced Oil Recovery (E.O.R.)
Con particolare riferimento ai rifiuti solidi urbani, l’impianto a ossicombustione può trattare:
- le frazioni non ottimizzate tipiche della fase intermedia del servizio di raccolta differenziata;
- le frazioni non avviabili al recupero e/o frazioni di risulta dalle operazioni di recupero di materia;
- i rifiuti non differenziati o non differenziabili a valle degli impianti TMB;
- rifiuti indifferenziati tal quali (nella situazione emergenziale).
La OXOCO srl, ha sottolineato l’ingegner Antonio Di Biase, amministratore delegato della società, che è parte del gruppo Holding S1 S.p.A., amministrata dalla Siryo S.p.A., detiene il brevetto mondiale della tecnologia Isotherm PWR. In Italia, a Bari, potrà essere realizzato il primo impianto che ha già ottenuto la VIA e l’AIA ed ha ricevuto anche la piena approvazione del Consiglio di Stato.
È intervenuto anche il sindaco di Peccioli, comune toscano virtuoso che è stato in grado di individuare nella chiusura del ciclo dei rifiuti una possibilità concreta per lo sviluppo del territorio. La discarica di Peccioli è, infatti, un avveniristico impianto di smaltimento e trattamento rifiuti che contribuisce al benessere della comunità offrendo servizi (ambientali, sociali e culturali) e promuovendo la democrazia partecipativa. Come ribadito dal Sindaco Renzo Macelloni, fautore del “Sistema Peccioli”, proprio l’ossicombustione è il futuro del settore. Una rivoluzione nel trattamento rifiuti che il Comune di Peccioli è già pronto a portare avanti.