Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

A Napoli tutti assolti nell’ex-AdSP

Luciano Dassatti

NAPOLI – Si è chiuso finalmente con l’assoluzione totale – dopo quasi dieci anni di calvario per un gruppo di imputati eccellenti – il processo aperto nel 2014 nei confronti dei vertici dell’allora Autorità Portuale di Napoli e di diversi operatori dello scalo partenopeo.

Le ipotesi di reato, particolarmente pesanti – nei confronti degli undici imputati riguardavano, a vario titolo, i reati di turbativa d’asta, corruzione, falso ideologico: accuse dalle quali gli imputati furono già assolti in campo civile, con la prescrizione in campo penale che tuttavia gli imputati non hanno accettato, volendo accedere a un giudizio pieno sulla loro onorabilità.

Adesso con l’emissione del dispositivo di sentenza emesso dalla prima sezione penale del Tribunale di Napoli – totalmente assolutoria – si chiude un procedimento durato otto anni che ha coinvolto l’ex presidente dell’AdSP ammiraglio 👤 Luciano Dassatti, il dirigente comandante 👤 Stefano Porciani, gli imprenditori 👤 Pasquale Legora De Feo (ad Conateco), 👤 Anna Ummarino (Nuova Meccanica Navale) e 👤 Nicola Coccia (ex presidente della Stazione Marittima), con i giornalisti 👤 Bruno Dardani, 👤 Fu Chengqui, 👤 Barbara Gazzale, 👤 Dario Piantedosi, 👤 Ambrosino di Bruttopilo.

Tra i maggiori fatti contestati agli imputati c’erano la mancata riscossione di un maxi-credito da 1⃣0⃣ milioni vantato dall’ente portuale e le presunte irregolarità nell’aggiudicazione della gara per la concessione delle aree e dello specchio d’acqua prospiciente il lato interno del molo Martello del porto di Napoli. Per i vari reati ascritti ad ognuno degli imputati la sentenza ha stabilito che “il fatto non sussiste”.

In sostanza si è chiuso finalmente con giustizia un altro clamoroso caso in ambito portuale, a conferma delle difficoltà di operare con la necessaria serenità d’animo 👉👉 denunciate di recente anche sulle nostre colonne dal presidente di Assoporti 👈👈 👤 Rodolfo Giampieri.

L’ammiraglio Dassatti, oggi in pensione, non ha voluto commentare l’amara vicenda che secondo i tanti amici gli ha amareggiato dieci anni di vita pur nella consapevolezza di una piena innocenza.

L’alto ufficiale, già comandante in capo del corpo della Guardia Costiera, si è sempre distinto – anche come cavaliere dell’Ordine di Malta – per l’impegno sociale e civile oltre che professionale.

Pubblicato il
1 Febbraio 2023

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio