Assoporti e le norme: più chiare e senza dubbi interpretativi

Rodolfo Giampieri

ROMA – La portualità italiana nell’anno che è venuto: con la guerra, l’inflazione, la coda della pandemia, la coperta delle risorse dello Stato troppo corta, il relativo assalto alla diligenza, le opportunità del PNRR.

Che non siano tempi facili era previsto. Come sia possibile affrontarli nel comparto della logistica portuale l’abbiamo chiesto al presidente di Assoporti 👤 Rodolfo Giampieri. Che con la consueta energica cortesia, ci ha risposto.

🎙 Presidente, tempi duri: e come dice il proverbio, i duri non s’arrendono e cominciano a giocare…

🗣 “Diciamo che occorre coraggio, determinazione e specialmente per quanto riguarda i nostri sistemi portuali, è indispensabile fare squadra e massa critica. I tempi sono difficili ma ci sono anche elementi positivi da valutare: l’accorciamento della filiera logistica, il Mediterraneo che è tornato al centro dell’attenzione con la sue opportunità verso il Nord Africa, le aziende più reattive che stanno affrontando le nuove realtà di una informatizzazione aperta ai giovani, a sua volta alla base di modelli di vita che puntano su reali parità di genere nel lavoro. Dobbiamo lavorare tutti insieme su questi obiettivi prioritari”.

🎙 D’accordo fare squadra: ma i sistemi portuali italiani non sono, in sostanza, almeno per alcuni poco propensi?

🗣 “Nessuno vuole, né può, mettere in dubbio l’autonomia di ogni singolo sistema portuale italiano, né tantomeno sottovalutare le differenze reali delle peculiarità e delle problematiche. Ma è sui temi generali che vanno sottolineati alla politica che bisogna agire tutto insieme. E lo stiamo facendo, confrontandoci con lealtà tra noi e con lealtà verso chi governa, con la giusta visione e con il necessario coraggio”.

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