Visita il sito web
Tempo per la lettura: 3 minuti

No Bolkestein ai porti turistici

Nella foto (da sx): Giovanni Acampora e Luciano Serra.

Giovanni Acampora, presidente di Assonautica Italiana, nota rappresentanza del Sistema Camerale Italiano per l’Economia del Mare e Luciano Serra, presidente di ASSONAT-Confcommercio, l’Associazione Nazionale Approdi e Porti Turistici, affermano la necessità che il Governo operi una riforma organica e sistematica del settore delle concessioni demaniali marittime, con particolare riferimento alla portualità turistica. 

Il presidente Serra ribadisce che “è necessario che il sistema normativo che dovrà regolamentare il settore portuale, sia disciplinato in modo diverso rispetto a quanto verrà disposto per gli altri tipi di concessione, come espressamente previsto dalla stessa Direttiva Bolkestein che esclude, all’art. 2, comma 2, lett. D, dal proprio campo di applicazione, “i servizi nel settore dei trasporti, ivi compresi i servizi portuali”, come, peraltro, confermato dalla stessa giurisprudenza della Corte Europea di Giustizia che ha precisato come il settore dei porti sia escluso dall’applicazione della direttiva servizi.

Tale necessità è stata addirittura confermata nella nota sentenza dell’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato, posta alla base dell’ultimo D.L. Concorrenza, che ha espressamente evidenziato la necessità di enucleare in modo specifico la nozione di servizi portuali e la relativa disciplina. La nostra Associazione si è opposta a quanto stabilito da tale pronuncia, anche mediante la sua recente impugnazione avanti le Sezioni Unite della Corte di Cassazione, stante il travalicamento di poteri di esclusiva competenza della funzione legislativa. Tale diverso regime normativo dovrà essere realizzato con particolare riferimento a due aspetti essenziali, in primo luogo, quello delle relative gare. A tale proposito, la stessa Corte di Giustizia ha imposto, quale unico obbligo, la predisposizione di procedura di selezione imparziale e trasparente, adeguatamente pubblicizzata, lasciando agli Stati la possibilità di organizzarla, bilanciando i numerosi interessi pubblici in gioco, ivi compresi quelli di natura sociale, di sviluppo del territorio, non limitandosi solo a quelli di natura economica. Inoltre, tali interessi, dovranno essere contemperati, in ogni caso, con quelli del concessionario uscente, mediante, ad esempio, il riconoscimento di adeguati indennizzi, sia con riferimento ai beni immateriali che a quelli materiali”.

“Si deve innanzitutto partire” ha specificato per Assonautica Italiana, il presidente Acampora “dal censimento e mappatura dello stato attuale del demanio e delle coste italiane per riformare un settore composto da migliaia di piccole e medie imprese che necessitano di procedure certe, proprio per questo chiediamo – in sinergia con le altre realtà associative coinvolte – che vi siano disposizioni non solo chiare ma anche differenziate tra imprese. Bisogna – ad esempio – far le giuste distinzioni tra concessioni turistico balneari e nautica da diporto e portualità L’assenza di una distinzione a livello normativo tra concessionari avrebbe un forte impatto per le imprese di questo settore. È per questo che stiamo monitorando gli emendamenti presentati in sede di conversione del Decreto Milleproroghe e partecipando al dibattito istituzionale”.

Il segretario generale di Assonautica Italiana, Antonio Bufalari, ha aggiunto che “È fondamentale che venga corretta la legge sulla concorrenza, la n. 118/2022, che, erroneamente, tratta con medesimi criteri settori economici diversi come portualità e balneari. È necessario affrontare il tema dell’applicabilità della Direttiva 2006/123/CE, cd. Bolkestein, e definire disposizioni e procedure certe che possano permettere la bancabilità degli investimenti e lo sviluppo dell’occupazione, in un settore strategico per l’Italia come la portualità e la nautica da diporto”.

Pubblicato il
4 Febbraio 2023

Potrebbe interessarti

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora