Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Cresce il settore eolico offshore

TRIESTE – Fincantieri, attraverso la sua controllata Vard, ha firmato il contratto con un nuovo cliente, Edda Wind, per la costruzione di quattro Commissioning Service Operation Vessels (CSOV). Si tratta di navi addette all’eolico offshore, con avanzatissime caratteristiche tecniche. Le prime due navi saranno consegnate nel primo trimestre del 2025, la terza nel secondo trimestre del 2025 e la quarta nel primo trimestre del 2026. Il contratto ha un valore complessivo di circa 250 milioni di euro.

Edda Wind si è inoltre assicurata, alle medesime condizioni contrattuali, le opzioni per ulteriori 2+2 CSOV che, se esercitate, prevedono la consegna delle unità nel 2025 e nel 2026.

Pierroberto Folgiero, amministratore delegato di Fincantieri, ha dichiarato: “Siamo particolarmente soddisfatti di questo risultato, che intercetta numerose direttrici del nostro sviluppo. Ribadisce la valenza del settore eolico offshore come terzo caposaldo del nostro core business, accanto a crocieristica e Difesa, aggiungendo al nostro portafoglio un nuovo e ambizioso cliente. Inoltre, l’ordine conferma il ruolo di Fincantieri come partner di riferimento tecnologico per le società che intendono rafforzare la propria flotta con prodotti all’avanguardia. Un duplice riconoscimento da parte del mercato, che rispecchia l’identità industriale che il nostro Gruppo intende affermare con determinazione”.

Con l’ordine Fincantieri si conferma prime mover nella costruzione di navi a supporto del settore eolico offshore – riferisce la nota – che è uno dei core business designati dal nuovo piano industriale del Gruppo. Le navi per Edda Wind si aggiungono alle undici CSOV o Service Operation Service (SOV) in portafoglio, insieme a due navi posacavi. Grazie al suo know-how e alla sua leadership, il Gruppo coglierà ulteriori opportunità derivanti dall’aumento della capacità totale installata prevista entro il 2030 e dall’ulteriore fabbisogno di navi nei parchi eolici.

Pubblicato il
8 Marzo 2023

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio