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Imballaggi, nuove regole UE

BRUXELLES – La Commissione europea – riferisce Supply Chain Italy – ha presentato alla fine dell’anno scorso una proposta di regolamento in materia di imballaggi e rifiuti da imballaggio con l’obiettivo di ridurre la produzione di rifiuti e facilitare il loro riciclaggio, ma anche di limitarne la quantità immessa sul mercato e aumentarne il riutilizzo. 

A questo documento ha dedicato un focus lo studio Bonelli Erede, che ha preso segnalato quali siano le misure concrete proposte: la minimizzazione in origine degli imballaggi monouso nonché l’eliminazione degli imballaggi non necessari; l’innalzamento degli obiettivi di riciclo e il contenuto minimo di riciclato recuperato da rifiuti di plastica post-consumo per un ammontare del 50% da raggiungere entro il 2030 e del 65% entro il 2040; il contenuto minimo di materiale riciclato nelle loro composizioni: 65% in peso per tutti gli imballaggi, con percentuali differenziate a seconda del materiale e del tempo; l’adozione di imballaggi biodegradabili e compostabili resa obbligatoria entro due anni dall’entrata in vigore del Regolamento per alcuni prodotti, quali bustine da tè, cialde per il caffè, bollini adesivi apposti su frutta e ortaggi nonché l’utilizzo dei sacchetti di plastica ultraleggeri; infine, la riciclabilità dei materiali nella progettazione, la responsabilità dei produttori e le informazioni ai consumatori.

L’analisi della Bonelli ha anche valutato quali potrebbero essere gli effetti dell’entrata in vigore del regolamento in Italia, nonché il suo impatto sugli Incoterms, che appunto stabiliscono quali tra le due parti di una compravendita che include il trasporto – ovvero acquirente o venditore – deve farsi carico delle spese non solo del trasporto stesso ma anche di quelle di assicurazione, di imballaggio, di scaricazione o caricazione nonché gli oneri doganali relativi.

Pubblicato il
29 Marzo 2023

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