Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Troppo l’ecologismo di facciata

MILANO – L’attività di riforestazione è importantissima per combattere il cambiamento climatico, ma gli alberi devono essere veri alberi. Sulla piantumazione la piattaforma Ener2Crowd.com investe già molto, – sottolinea una nota – ma poi controlla e verifica che gli alberi siano effettivamente piantati, che crescano e siano in buona salute. Altrimenti ogni sforzo si vanifica.

«Proprio per questo ci siamo dotati di un comitato etico e per la riforestazione abbiamo scelto un partner di indubbia moralità quale ZeroCo2» mette in evidenza Niccolò Sovico, ceo, ideatore e co-fondatore insieme a Giorgio Mottironi, Sergio Pedolazzi e Paolo Baldinelli della società benefit proprietaria della piattaforma Ener2Crowd.com.

La piattaforma dice basta all’ecologismo di facciata. Basta agli alberi fantasma, ai fondi verdi che invece sono grigi, alle etichette ecologiche fasulle, alle pubblicità eco-friendly dubbie: il 75% dell’ecologismo è falso. 

«I tre quarti delle dichiarazioni che vediamo sul mercato sono deboli, ingannevoli o addirittura false. Questo danneggia la fiducia dei cittadini e penalizza le aziende che davvero sono ecologiche e fanno sforzi reali verso una maggiore sostenibilità» mettono in evidenza gli analisti di Ener2Crowd.com, la prima ed unica piattaforma italiana di lending crowdfunding ambientale ed energetico.

L’ultimo scandalo è scoppiato con la diffusione della delibera 8/2023 della Corte dei Conti sugli “Alberi Fantasma”, il programma da 330 milioni di euro finanziato con i fondi del Pnrr che ora si rischiano di perdere, perché invece di piantumare alberi si sono piantati semi o neanche, perché in alcune delle 14 città metropolitane interessate non si è andati oltre la fase di pianificazione.

Sugli “alberi di facciata”, Ener2Crowd.com aveva lanciato l’allarme in occasione del primo GreenVestingForum che si è tenuto a Milano lo scorso ottobre, scendendo in campo sulla specifica questione dei semi. «Una cosa è piantare un seme ed un’altra cosa è piantare un’albero» sottolinea Giorgio Mottironi, cso e co-fondatore di Ener2Crowd, che aveva preso una posizione molto forte anche in relazione agli ultimi Mondiali di Calcio, quando il Qatar aveva promesso che il torneo si sarebbe disputato a zero emissioni di CO2 mentre invece ha generato 3,6 milioni di tonnellate di CO2.

L’anno scorso Ener2Crowd.com aveva puntato l’indice anche sui 388 tra gli 838 fondi azionari “verde scuro” (Article 9) presenti sul mercato europeo che investivano in società attive nei combustibili fossili e nel trasporto aereo, due dei settori che sono maggiormente responsabili del cambiamento climatico e del riscaldamento globale. Ora questi fondi sono stati declassati ed il loro patrimonio è sceso di 175 miliardi di euro (-40%).

Pubblicato il
1 Aprile 2023

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio