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Cold ironing, fuga in avanti?

Nella foto: Un impianto di banchina a Livorno del cold ironing.

È una domanda che ci aspettavamo, anche perché se la stanno facendo in molti. Lasciamo la parola al lettore Salvatore Astore di Ravenna.

Leggo anche sul vostro giornale che nel PNRR ci sono importanti stanziamenti per il cold ironing nei porti: cioè per impianti di alimentazione elettrica alle navi attraccate in banchina. Alcuni amici portuali mi parlano di una bufala. Primo, perché la corrente elettrica dovrebbe arrivare su tutte le banchine per ridurre davvero l’inquinamento, e non solo su una per ogni porto. Secondo, perché le navi più moderne non ne avranno bisogno, avendo i generatori del porto già alimentati a gasolio addirittura auto-producendo l’elettricità in navigazione. Terzo, perché la rete elettrica nazionale è già sovraccarica e rischiamo di dover tornare a nafta o carbone. È tutto plausibile? Voi a Livorno siete stati il primo porto d’Italia ad istallare il cold ironing anni fa, ma non è stato mai usato e mi dicono che sarà smantellato…

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Come premesso più sopra, il dibattito è in corso malgrado la UE spinga e i soldi sono stati stanziati. Partiamo da Livorno: è vero che l’impianto-pilota sulla calata Sgarallino è ancora…vergine, perché non ci sono navi attrezzate ad hoc. È anche vero che sarà smantellato, oppure aggiornato con tecnologie più attuali ad altre spese. È vero infine che esiste il problema del sovraccarico di rete, specie in certi periodi e in certe ore.

Detto questo, non ci sentiamo di dare sentenze sul prossimo futuro. In porti più moderni, Nord Europa e Far East, il cold ironing è operativo, anche se non in tutte le banchine. Forse il problema vero è che stiamo mettendo il carro davanti ai buoi: forse sarebbe meglio aspettare che le navi siano attrezzate – se la soluzione dovesse rimanere questa – dedicando i fondi a opere più urgenti, come i famigerati imbuti dell’ultimo miglio che inquinano ancora di più. Ma non siamo tecnici: siamo solo cronisti che si augurano non vengano sprecate altre vitali risorse.

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Pubblicato il
19 Aprile 2023

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