Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Colonna infame

Ormai bisogna ammetterlo: siamo al terrorismo climatico. Non c’è giorno in cui alla TV e anche su parecchi giornali – quelli che sopravvivono – si gridi al mondo che va arrosto, alle temperature “estreme”, alle colpe della civiltà che inquina, “al j’accuse” anche se accendiamo un barbecue in giardino. Anche il gas è colpevole, tutto deve essere elettrico o meglio ancora, manuale, a pedali, e non si salvano nemmeno le mucche che con i loro peti annebbiano l’aria di metano. Nelle nostre tavole ci invitano a bandire i fagioli. Pane ed acqua sarebbe meglio.

😞

Poi saltano sù i veri esperti di climatologia e cambia tutto. Il colonnello Mario Giuliacci, nume riconosciuto per decenni con i suoi bollettini TV e sul web: macché emergenza, siamo nella media degli ultimi dieci anni, anzi ce ne sono stati di peggiori. Siccità? Ha ricordato che a maggio abbiamo avuto un record di pioggia. Cinque anni fa l’estate era ancora più calda. Inoltre uno dei più noti studiosi delle ere geologiche, che controlla attraverso le carotazioni dei ghiacci cosa avveniva nel passato, conferma che il clima nel mondo cambia ogni 400 anni, alternando piccole glaciazioni e forti calori. Il tutto senza alcuna sostanziale influenza da parte dell’uomo.

😳

Non siamo, ovviamente, in grado di inserirci con cognizione agli alti livelli della climatologia. Però un dubbio a questo punto ci sta venendo: che tutto questo catastrofismo alla Gretina – che guardacaso era sparita ma l’hanno resuscitata – non serva anche a uno dei grandi business del secolo, quello della trasformazione dei consumi energetici fossili in un enorme “green washing”? Il tutto a spese della gente e delle imprese?

😡

Pubblicato il
26 Luglio 2023

Potrebbe interessarti

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio