Visita il sito web
Tempo per la lettura: < 1 minuto

Pannelli ignifughi dalle cozze

MILANO – I gusci delle cozze portano attaccato il cosiddetto bisso, che il mollusco utilizza per ancorarsi al fondale marino, alle rocce o ad altri substrati solidi. Si tratta di quei filamenti che generalmente rimuoviamo nel momento in cui puliamo i mitili.

Invece di gettare questi rifiuti nella spazzatura, Sander Nevejans, designer belga e fondatore di Seastex, ha pensato bene di recuperarli e di produrre dei pannelli ignifughi. Sono gli “Acoustic Byssus Core” (ABC), perfetti per realizzare cappotti termici alle abitazioni ma anche all’interno delle navi e forse delle barche, vista la leggerezza del prodotto. Il bisso infatti ha proprietà eccezionali, tra cui la capacità di assorbire il rumore e proprio l’elevata resistenza al fuoco.

Nelle cozze, il bisso, noto anche come “barba”, è la parte della cozza non commestibile che viene generalmente rimossa prima della cottura o del confezionamento.

“Le fibre di bisso – sostiene la ditta belga – possiedono un grande potenziale come materiali di alto valore e di lunga  durata nel mercato internazionale delle costruzioni. Non solo offrono proprietà acustiche uniche per la produzione di nuovi prodotti fonoassorbenti, ma contribuiscono anche al raggiungimento di molteplici obiettivi di sviluppo sostenibile. Sfruttando le proprietà uniche delle fibre di bisso, il settore dell’edilizia può contribuire allo sviluppo di città sostenibili utilizzando materiali ecocompatibili.”

Pubblicato il
30 Agosto 2023
Ultima modifica
1 Settembre 2023 - ora: 11:57

Potrebbe interessarti

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio