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Una via Costante della “Porta a Mare”

Nella foto: Tito con i figli.

LIVORNO – Più che un omaggio è un ricordo, quello di lunedì da parte del sindaco Luca Salvetti e dell’intero Consiglio comunale, è stato un doveroso riconoscimento a un uomo che della “livornesi” seppe fare un sistema. Ovviamente sul porto, altrettanto ovviamente sul mare.

Le strade del nuovo quartiere realizzato sulle ceneri dell’ex Cantiere Navale Orlando, intitolate lunedì con una bella cerimonia dal Comune, sono due: Via Costante Neri, fondatore del gruppo oggi tra i primi del Mediterraneo per rimorchiatori e imprese portuali sotto la guida del nipote Piero; e via Furio Diaz, primo sindaco dell’Italia post-fascista.

La storia di Costante Neri è di quelle da romanzo. Nato nel 1863, si era fatto da solo, cominciando a fare botti sul porto fino a lanciarsi come “risicatore” ad agganciare i velieri al largo, per il diritto di scaricarlo. Poi con i “navicelli”, poi con il primo rimorchiatore sul porto, ovviamente a carbone, poi con l’aiuto del figli (messi alla gavetta giovanissimi) Tito e Alfredo, si specializzò in salvataggio, rimorchio e recuperi navali. E lavorando, lavorando, sempre lavorando di più, sull’esempio dell’avo Costante, i Neri sono oggi quello che sono. La strada intitolata a Costante si aggiunge alla piazzetta affacciata sul porto che già porta il nome di suo figlio Tito.

Livorno dicono non abbia memoria: ma sui suoi uomini migliori, la memoria ce l’ha. Specie quando i suoi giovani sono degni degli avi.

Pubblicato il
11 Ottobre 2023
Ultima modifica
13 Ottobre 2023 - ora: 12:17

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