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LIBRI RICEVUTI – “L’uomo di sasso” e altri racconti di Ruggero Chiosi

(di Antonio Fulvi)

Recensione è, prima di tutto, una mia licenza poetica: perché non si tratta (ancora) di un libro, ma di una bozza di libro, ovvero un dattiloscritto che però vale più di un libro stampato, se non altro perché esce di getto dai ricordi personali di un esponente del mondo delle navi e dei traffici marittimi d’antan.

Un mondo, quello di Ruggero Chiosi, che solo gli anziani ormai possono ricordare, ma che era fatto di iniziative personali, di rapporti umani tra gente d’iniziativa, e di successi personali per iniziative personali.

Posso dirlo?

Il mio mondo, ovvero alla Milton, il mio…paradiso perduto.

Sono 25 racconti di varia umanità, snocciolati in 156 pagine che si chiudono con lo stemma del Genova C cavalleria e il disegno di un soldato a cavallo del reggimento Pozzuolo: riferimenti a due racconti di guerra del Chiosi, scritti con l’intensità e insieme la semplicità di chi la guerra l’ha conosciuta davvero da bambino, giocando al suo inizio con il fucilino di legno dei “Figli della lupa” per poi seguire le orme del parente partigiano,

Intendiamoci, questi non sono racconti di guerra: ovvero non c’è l’esaltazione della guerra nell’esecrazione delle sue tragedie. Sono i racconti di vita “normale” di un uomo che ha attraversato la nostra epoca lavorando con le navi e per le navi, affacciandosi su porti stranieri con la candida curiosità di chi, mentre lavora a un progetto concreto, si guarda intorno scoprendo mondi – come sull’isola dell’Egeo – dove non esistono ponti a limitare l’altezza dei carichi sui camion; o come dopo una pesante burrasca affrontata alla capa, il carico di preziose piastrelle ben stivate è diventato un insieme di …cocci. 

Come ho scritto, sono centocinquantun pagine tutte da leggere: la fotografia di una vita, vista con gli occhi prima di un bambino, poi poco a poco di chi la vita stessa ha fatto maturare nel lavoro, negli incontri, nei viaggi di lavoro o di conoscenza.

Con alcuni cammei: come quello dei sassi aggiunti da ogni navigante a un cumulo, a testimonianza forse inconsapevole del detto filosofico: “navigo, ergo sum”.

Pubblicato il
29 Novembre 2023
Ultima modifica
1 Dicembre 2023 - ora: 14:12

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