Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Quando i pirati erano le donne

Nelle foto: Ching-shih.

Che la pirateria sia antica come la storia del genere umano, con tutte le variabili possibili, è noto. Eppure c’è chi ancora si chiede se le storie dello scrittore Emilio Salgari sulle piratesse (“La figlia del Corsaro Nero” per citare uno dei libri della nostra gioventù) avessero o meno un qualche riscontro storico. Ecco la mail di Federica Calcaterra di Salerno:

Con un gruppetto di amici abbiamo discusso sulla possibilità che anche le donne, ai tempi della pirateria marittima, potessero essere davvero pirati combattenti e sanguinari. Salgari sosteneva di si, su internet viene citata una cinese che avrebbe fatto sfracelli.

Ma è storia vera?

[hidepost]

*

In tempi di “Me too” una domanda come questa fa sorridere. Certo che le donne sono state e probabilmente sono anche oggi tra i pirati del mare.

La cinese Ching-shih, citata dalla lettrice, non era solo una piratessa: era anche il comandante generale di una flotta di pirati di 200 giunche, che terrorizzò quali mari e si dice arrivasse fino alla costa orientale dell’Africa, facendo schiavi (e schiave). Ma anche nei Caraibi ci furono due donne, che vestiti abiti maschili imperversarono per almeno due anni, prima di essere fatte fuori, uccise o incarcerate.

Si dice che fossero amanti, ma non fu mai provato: di sicuro erano dure e coraggiose, tanto che divennero presto leggenda.

Sono le più note, ma non le sole, tanto che a anche ai tempi della pirateria degli Scacchi, in Adriatico, ci furono donne che andavano all’arrembaggio.

[/hidepost]

Pubblicato il
6 Marzo 2024
Ultima modifica
7 Marzo 2024 - ora: 19:46

Potrebbe interessarti

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio