Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Il mega-yacht russo… a spese nostre

TRIESTE – Tra le tante belle storie sulla vela c’è anche quella, tutt’altro che piacevole, relativa al mega-veliero russo “A”, definito anche la “barca più brutta del mondo”: ormeggiata sotto sequestro a Trieste, è costata all’Italia già 18 milioni di euro, costerà ancora tanti soldi e lo Stato non può disfarsene. Lo racconta in un servizio esclusivo il Giornale della vela nel suo sito web.

Il megayacht A, che di fatto doveva diventare la barca a vela più grande del mondo (anche se c’è chi si rifiuta di definirla “barca a vela”) – scrive il giornale – era stata sequestrata al magnate russo Andrei Melnichenko nella notte tra l’11 e il 12 marzo del 2022 mentre si trovava a Trieste, esattamente due anni fa.

Il sequestro era stato messo in atto dalla Guardia di Finanza in esecuzione delle sanzioni decise dall’Unione Europea contro gli oligarchi russi dopo lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina. Ma l’operazione è stata un bagno di sangue per le casse dello Stato italiano che ha dovuto, per legge, accollarsi le spese di manutenzione e non può liberarsi della barca (per ora). 

Quando era stato varato nel 2015 il mega yacht A aveva scatenato una pletora di sdegno da parte dei puristi della vela e gli amanti del mare. Tre alberi, 143 metri di lunghezza, 25 di larghezza, 12.600 tonnellate di stazza e un’altezza pari a un palazzo di 8 piani. Tutto metallizzato, smisurato, blindatissimo. Qualcuno era arrivato a definirlo un “mostro”, come a dire uno sfregio non solo ai canoni estetici classici degli yachts, ma anche alle attuali emergenze ecologiche ed energetiche, non solo di chi va per mare.

Sono ormai due anni esatti che A si trova ormeggiato nel Golfo di Trieste. Il costo giornaliero di mantenimento del mega yacht è stimato tra i 20.000 e i 30.000 euro: moltiplicatela per due anni, fanno circa 18 milioni. E il costo è destinato ad aumentare, con la fine delle tensioni russo-ucraine ad oggi lontana. 

Lo Stato italiano deve infatti pagare l’equipaggio di 20 uomini che accudisce la barca che sotto custodia non può deteriorarsi. Bisogna anche fare le pulizie e la manutenzione a tutti gli impianti che permettono al mega yacht di funzionare e alimentare il suo super generatore che rimane acceso giorno e notte.

Pubblicato il
20 Marzo 2024
Ultima modifica
22 Marzo 2024 - ora: 12:16

Potrebbe interessarti

Proposta dal Bureau Veritas Italia come strumento di garanzia

“Safe container”, una certificazione

Per ridurre i costi della sinistrosità, 6 miliardi di dollari all’anno, l’attestato di sicurezza - Ogni 5 anni i controlli sui Teu dry e ogni 2,5 anni, per quelli cisterna per merci pericolose

Rigassificatori e logica

Prendiamola larga per un attimo: da Eraclito a Zenone, fino ad Aristotele, la logica è quella dottrina che chiarisce i meccanismi consequenziali. Se mi avete seguito nello sproloquio, converrete con me che il recente...

Leggi ancora

Quando il saggio saggia

Ci sono a volte, nel comportamento delle persone, scelte difficili da fare: ma una volta fatte, non è difficile spiegarle. È il caso, per la nostra realtà livornese, delle dimissioni del maritime consultant Angelo...

Leggi ancora

Avanti adagio, quasi indietro

Potremmo dire, parafrasando Guido Gozzano, che tra gli infiniti problemi che riguardano il nostro mondo attuale, tra guerre e genocidi, ci sono anche le “piccole cose di pessimo gusto”. Tra queste c’è l’incredibile vicenda...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Se Berta ‘un si marìta…

…“E se domani…” diceva un antico refrain musicale. Riprendo le valide considerazioni del nostro direttore sulla sorprendente impasse di alcune nomine presidenziali nelle Autorità di Sistema Portuale soffermandomi su Livorno: Gariglio è stato tra...

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora

Per difendere la pace…

Guerra e pace, più guerra che pace: sembra l’amara, eterna storia dell’uomo. Così, per preservare la pace, sembra proprio che non ci siano che le armi: si vis pacem, para bellum, dicevano nell’antica Roma....

Editoriale
- A.F.
Leggi ancora
Quaderni
Archivio