Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Walder può salvare la testa

VIAREGGIO – Belle la navigazione a vela, sia su piccoli che su grandi scafi: godersi il fruscio del mare in carena, il vibrar delle balumine sia del Genova chef della randa. Ed è anche bello manovrare, virando di bordo per guadagnare velocità, assecondare il vento, ma bordeggiare per risalirlo.

Tutto bello, ma c’è sempre un pericolo incombente, come sanno bene gli esperti: il boma della randa. Sia nelle virate, che nelle andature sul fil di ruota, conviene a volte strambare e il boma passa da una banda all’altra della barca con la velocità di una fucilata: con il rischio di cogliere la testa di chi, in pozzetto, non è stato pronto ad abbassarsi. I piccoli boma si fermano in genere con una mano: ma quando si fa su barche da 10 metri in su, un colpo di boma in testa può tramortire o peggio. Morì così, colpito dal boma e volato in mare, anche Erik Tabarly, il più grande navigatore francese di sempre.

Questo pungo preambolo serve a chiarire meglio la funzione e i vantaggi dei “freni di boma” proposti da vari costruttori. Quello illustrato nella foto è  il freno Walder, nel catalogo del sito on line F&B Yachting, è tra i più funzionali, e serve ad accompagnare con la giusta progressività il boma in ogni strombata, impedendo anche le improvvise e non volute sventole. E’ vomente consigliato specie su barche medio-grandi e grandi, con equipaggi famigliari ed ospiti non esperti.

Pubblicato il
23 Marzo 2024
Ultima modifica
27 Marzo 2024 - ora: 09:52

Potrebbe interessarti

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio