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A Mosca il sacro e il profano

MOSCA – La foto è stata contrabbandata di recente in una rassegna di scatti più o meno autorizzati, fatti con l’utilizzo di droni. Rappresenta uno dei più antichi monasteri alla periferia di Mosca, risalente al ‘500, con le caratteristiche cupole a cipolla: peccato che sulla sfondo si staglino le ciminiere della più grande centrale elettrica della capitale russa, alimentata a carbone, con il cielo letteralmente coperto dai loro fumi.

È stata definita una delle immagini più crude e sconvolgenti delle contraddizioni del mondo d’oggi: dove si procede a suon di sogni ambientalisti vietando (è la recente proposta di una città italiana) anche la sigaretta per strada, e nello stesso tempo a dista Enza di poche migliaia di chilometri si continua ancora ad usare il carbone per illuminare le città.

A corredo della foto, a anche la notizia dell’Agenzia Mondiale dell’Ambiente secondo la quale, malgrado i buoni propositi ufficiali dei relativi governi, sia la Russia che la Cina stanno incrementando a percentuali doppie l’estrazione e l’utilizzo del carbone.

Pubblicato il
24 Aprile 2024
Ultima modifica
26 Aprile 2024 - ora: 08:21

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