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Rotta artica cominciata la corsa

LONDRA – La visita in Europa del premier cinese, con fulcro in Francia per l’incontro con Macron, ha rilanciato il progetto, che sembra in stato avanzato, della seconda “via della seta” cinese attraverso l’Artico. Obiettivo, già da tempo sotto test, è raggiungere il nord Europa attraverso la “scorciatoia” dell’Artico, l’area marina dell’emisfero nord del mondo coperta da ghiacci che, a causa del surriscaldamento globale, sono sempre più sottili.

Gli esperimenti fatti negli ultimi anni hanno dimostrato che la strada dell’Artico è sempre più aperta. Il famoso passaggio a nord-ovest è stato ripetutamente violato fin dal 2018 quando una petroliera russa ha raggiunto dalla Norvegia la Corea del Sud in soli 19 giorni, senza utilizzare rompighiaccio apri-pista o senza particolare carena. Le mappe che mostrano la rotta nord sopra il continente asiatico e la Scandinavia sembrano, a prima vista sulla carta, più lunghe addirittura della circumnavigazione dell’Africa: ma si tratta dell’aberrazione della proiezione di Mercatore, che trasferisce la superficie sferica della terra in un cilindro, sviluppando quindi enormemente le aree mano a mano che si avvicinano ai poli.

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La rotta polare non interessa solo la Cina: Stati Uniti, Regno Unito, Danimarca (Maersk), Canada, Taiwan in particolare hanno elaborato progetti importanti, che naturalmente vengono tenuti riservati. Di recente anche grandi e medie full-container (nella foto) hanno attraversato la banchisa polare: e la riduzione dei ghiacci viene attentamente monitorata anche dai satelliti. In questo quadro, chi rischia di più è il Mediterraneo, che si troverebbe praticamente decentrato rispetto ai maggiori flussi di traffico, mettendo in primo piano i porti del Nord Europa. A Bruxelles è uno dei temi di analisi, anche se di questi tempi tutto è di fatto subordinato alla campagna elettorale in corso. Gli specialisti hanno elaborato grafici dai quali risulta che attraverso l’Artico è già possibile  dimezzare i tempi di collegamento tra Cina ed Europa del Nord,  in media 20 giorni contro gli attuali 48. Adesso che sempre di più il tempo è denaro, tutti i principali player del trasporto container sono ai pali di partenza.

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Pubblicato il
25 Maggio 2024
Ultima modifica
27 Maggio 2024 - ora: 09:16

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