Visita il sito web
Tempo per la lettura: < 1 minuto

ANCE Liguria e infrastrutture

Emanuele Ferraloro

GENOVA – 🗣️ “Esiste qualcuno che ragionevolmente possa pensare a un blocco, anche solo parziale, delle grandi infrastrutture in costruzione in Liguria?”.

A porre provocatoriamente questo interrogativo è stato il presidente di ANCE Liguria, 👤 Emanuele Ferraloro, che, a margine e in relazione all’inchiesta giudiziaria in corso a Genova e in Liguria, ha denunciato un rischio banalizzazione 🗣️ “che inevitabilmente sfocerebbe in effetti perversi simili a quelli provocati dalle inchieste di Tangentopoli, di oltre trent’anni addietro”.

🗣️ “Non possiamo permettercelo” – afferma Ferraloro, perché Genova e la Liguria non meritano “i rischi di una decrescita, né di un ritorno al passato di immobilismo e declino”.

🗣️ “Un fatto – sottolinea il presidente di ANCE Liguria – sono eventuali responsabilità personali che dovranno essere accertate dalla magistratura; ben diverso pensare o agire come se esistesse una responsabilità collettiva che si basi sull’equazione opere pubbliche uguale corruzione”.

Secondo Ferraloro, i segnali sono allarmanti: si dimentica che il mercato è l’unico strumento per la crescita, si fa finta di ignorare che i partiti devono essere in qualche maniera finanziati, e si esprime paradossalmente stupore perché il concessionario privato di un bene pubblico parla con la pubblica amministrazione, evocando sempre e comunque il rischio che dietro a questo dialogo che deve esistere e che è alla base del meccanismo delle concessioni, si celi la corruzione.

Pubblicato il
29 Maggio 2024
Ultima modifica
31 Maggio 2024 - ora: 09:55

Potrebbe interessarti

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio