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ANCE Liguria e infrastrutture

Emanuele Ferraloro

GENOVA – 🗣️ “Esiste qualcuno che ragionevolmente possa pensare a un blocco, anche solo parziale, delle grandi infrastrutture in costruzione in Liguria?”.

A porre provocatoriamente questo interrogativo è stato il presidente di ANCE Liguria, 👤 Emanuele Ferraloro, che, a margine e in relazione all’inchiesta giudiziaria in corso a Genova e in Liguria, ha denunciato un rischio banalizzazione 🗣️ “che inevitabilmente sfocerebbe in effetti perversi simili a quelli provocati dalle inchieste di Tangentopoli, di oltre trent’anni addietro”.

🗣️ “Non possiamo permettercelo” – afferma Ferraloro, perché Genova e la Liguria non meritano “i rischi di una decrescita, né di un ritorno al passato di immobilismo e declino”.

🗣️ “Un fatto – sottolinea il presidente di ANCE Liguria – sono eventuali responsabilità personali che dovranno essere accertate dalla magistratura; ben diverso pensare o agire come se esistesse una responsabilità collettiva che si basi sull’equazione opere pubbliche uguale corruzione”.

Secondo Ferraloro, i segnali sono allarmanti: si dimentica che il mercato è l’unico strumento per la crescita, si fa finta di ignorare che i partiti devono essere in qualche maniera finanziati, e si esprime paradossalmente stupore perché il concessionario privato di un bene pubblico parla con la pubblica amministrazione, evocando sempre e comunque il rischio che dietro a questo dialogo che deve esistere e che è alla base del meccanismo delle concessioni, si celi la corruzione.

Pubblicato il
29 Maggio 2024
Ultima modifica
31 Maggio 2024 - ora: 09:55

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