Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

“Vi faccio vedere” Di Graziella Quattrocchi e Raffaele Panizza Edizioni Eclettica

Una frase diventata celebre, almeno vent’anni fa, che ha spinto gli autori a ricordare il dramma del giovane Fabrizio Quattrocchi, body/guard in Iraq per la sicurezza delle personalità civili: il dramma di un giovane coraggioso e aiutante, che mentre i suoi aguzzini stavano per sparargli in testa dopo averlo legato e inginocchiato, tentò di strapparsi la benda dagli occhi gridando con orgoglio: “Vi faccio vedere come muore un italiano!”

Medaglia d’oro per il coraggio civile dall’allora presidente della Repubblica italiana Ciampi, Fabrizio fu barbaramente ucciso nell’aprile del 2004 alla periferia desertica di Bagdad, forse scambiato dai guerriglieri islamici per un mercenario. La sua esecuzione fu filmata e poi messa su Internet due anni dopo. I suoi resti furono restituiti solo dopo una lunga trattativa – e probabilmente un riscatto – della Croce Rossa.

Il libro, scritto dalla sorella maggiore di Fabrizio con l’ausilio del giornalista Panizza, racconta la breve storia di quel ragazzo, tra i primi a scuola, sportivissimo e legatissimo alla famiglia, che era partito per l’Iraq con un gruppetto di giovani italiani come guardie del corpo specializzate. Non aveva mai sparato alla gente, anche in Iraq si era distinto per l’allegra umanità dei tanti ragazzi italiani.

Quando fu rapito, le TV mondiali anticiparono brutalmente la notizia prima che la famiglia fosse avvertita in chiave ufficiale. Dopo la sua morte, Fabrizio è stato ricordato in conferenze, incontri, commemorazioni. Anche alla lontana isola di Capraia gli è stato dedicato il campo sportivo alla memoria: e così per statue, lapidi, cippi in tutta Italia.

Oggi i ragazzi ricordano poco o quasi niente la piccola storia di questo ragazzo morto con un ultimo gesto di sfida, da eroe ottocentesco. Leggere questo libro, che scorre veloce e di facile lettura, mi sembra un altro piccolo, doveroso atto dovuto.

Pubblicato il
12 Giugno 2024

Potrebbe interessarti

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio