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E sul P.O.T. Codice Rosso

LIVORNO – Piove sul bagnato, è la definizione che viene spontanea: perché alle esternazioni del viceministro Rixi sulla Darsena Europa si sono aggiunti nel cluster marittimo labronico i primi commenti alla presentazione del P.O.T., quasi 150 pagine che hanno impegnato sabato e domenica scorsa anche chi avrebbe gradito pensare ad altro.

Ieri l’AdSP ha convocato, in un modo singolarmente irrituale, sia la commissione consultiva che l’organo di partenariato sul documento. Ma il giorno prima era arrivata una PEC (posta certificata, per chi non fosse obbligato anche a questo ennesimo balzello) da Confindustria locale in cui, pur esprimendo apprezzamento per le valutazioni strategiche sul momento dello shipping e della portualità, si sottolinea il profondo dissenso per i nuovi obblighi economici – costi milionari, non bruscolini – che verrebbero imposti ai concessionari “in quanto lo Stato non fornisce più fondi per la manutenzione dei porti”.

I terminalisti sarebbero obbligati – come aveva anticipato una nota informativa di qualche mese fa – a provvedere ai dragaggi dei “mammellonati” di fango lungo le loro banchina, a curare la manutenzione di aree attinenti, a farsi carico insomma di costi operativi non solo delle proprie aree e banchine ma anche delle acque e dei fondali portuali. Il “profondo dissenso” porta una firma pesante, quella del cavaliere del lavoro Piero Neri. Non c’è (o almeno: non c’è ancora) un’espressa volontà di votare contro il P.O.T. anche per non mandare all’aria tutta la barca: anzi, pare si sia espressa la volontà di collaborare per votarlo: ma respingendo in modo assoluto i nuovi oneri a carico dei concessionari.

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Non è solo Confindustria a dissentire sul tema. La lettera di Piero Neri, recapitata per conoscenza anche a tutte le associazioni del cluster portuale, ha trovato piena condivisione: e nella riunione di ieri, sulla quale siamo costretti a riferire nel prossimo giornale – visti i nostri tempi di stampa e spedizione – dovrebbe esserci stata un’unanimità in questo senso. Da ricordare che a norma di legge se la commissione consultiva dovesse votare contro il P.O.T. quest’ultimo documento dovrebbe essere rifatto, con tutte le conseguenze immediatamente operative che inchioderebbero la macchina di palazzo Rosciano. La speranza comune è di arrivare a una rivisitazione dell’obbligo suddetto, per poter approvare il P.O.T. che su altre tematiche è considerato ampiamente condivisibile. 

(A.F.)

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Pubblicato il
16 Ottobre 2024

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