Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

In porto la “formula Palermo”

Nella foto: Il presidente Monti alla presentazione del rapporto.

PALERMO – La “formula Palermo”: questa in sintesi la sfida del recupero sociale delle comunità portuali, superando quindi lo schema del recupero a uso urbano, spesso nella formula di parchi di divertimento, che ha caratterizzato molti interventi attuati in altre città portuali europee. Il Palermo Marina Yachting, un anno dopo, è parte integrante della città; il lavoro è stato radicale. Sull’area dell’ex molo Trapezoidale sono stati: demoliti 30.000 metri cubi di edifici fatiscenti; effettuati, caso di fatto unico nel panorama portuale italiano, dragaggi per oltre 30 milioni consentendo per la prima volta l’ingresso in porto delle grandi navi da crociera; abbattute due gru inutilizzate da decenni e 29 silos, per altro ripagando l’operazione attraverso la vendita dei materiali ferrosi derivati dalla demolizione; 50.000 metri quadri interamente risanati e diventati il “nuovo centro urbano”; 600 milioni investiti, spesi e tradotti in nuove opere nel solo porto; Investiti complessivamente 1 miliardo e duecento milioni, considerando anche gli interventi effettuati a Trapani, Termini Imerese, Porto Empedocle, Gela e Licata; realizzati un modernissimo terminal crociere e un terminal per aliscafi.

Un progetto di rigenerazione urbana e sociale che ha già prodotto: incremento record nel traffico passeggeri da navi da crociera che si avvia a superare quest’anno, in anticipo rispetto alle previsioni, il milione di crocieristi e l’aumento dell’occupazione,

Al di là dei numeri, quella compiuta a Palermo, e oggetto di un primo consuntivo in occasione del consueto appuntamento “Noi, il Mediterraneo…”, caratterizza un’operazione di rigenerazione urbana, sociale e inclusiva destinata a segnare una svolta storica nel rapporto porto-città in Mediterraneo.

“Prima era un sogno, poi si è trasformato in una volontà precisa che è stata compresa dalla comunità: quella di trasferire nella città un nodo integrato, un vero e proprio asset economico, ma anche sociale, inseguendo – ha affermato Pasqualino Monti, presidente della Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale – una parola d’ordine: riordinare. Creare spazi precisi e percepibili immediatamente per le differenti attività del porto, facendo del porto stesso una parte integrante della città, in ciò trasformando un’industria complessa in un sistema che fosse, come accaduto, vissuto e avvertito come parte integrante della comunità cittadina”.

“Oggi a Palermo il Waterfront è un luogo polifunzionale – ha spiegato il presidente Monti – dove il lavoro incontra il tempo libero, l’architettura celebra l’ambiente e la tecnologia abbraccia la sostenibilità. È uno spazio vivo, che cresce con la città e la sua comunità. La trasformazione del porto di Palermo non è solo un progetto infrastrutturale, ma una nuova idea di città: aperta, dinamica e pronta a dialogare con il Mediterraneo e con il mondo. 

Pubblicato il
14 Dicembre 2024

Potrebbe interessarti

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora