Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Auto e logistica, il focus Il Sole24Ore

TORINO – La rivoluzione nel mondo delle costruzioni automobilistiche – con il crescente peso dei cinesi in aggiunta ai coreani e agli indiani – sta incidendo in modo pesante anche nella logistica del settore. Lo si è visto nei porti, dove le aree destinate ad accogliere gli sbarchi delle auto diventano sempre più impegnati, e dove nascono conflitti sull’uso di spazi e di banchine tra i traffici auto e quelli più tradizionalmente prioritari come i container. Il caso di Livorno per il Terminal Darsena Toscana è solo un episodio particolarmente eclatante, ma non certo l’unico.

Siamo di fronte ormai – scrivono gli specialisti del mondo automotive – a una nuova era della produzione industriale mondiale, dove la manifattura e le fabbriche stanno migrando sempre di più verso l’Est, sulla base dell’esperienza che nei paesi orientali è stata portata dalle stesse aziende europee e americane per sfruttare il basso costo della manodopera. Specialmente cinesi e indiani hanno imparato grazie alle fabbriche istallate dai marchi europei e americani, e sfruttando a loro vantaggio conoscenze e costi della manodopera oggi sono diventati i primo produttori al mondo. Stanno diventando a rischio anche i grandi settori delle auto “prestige”, viste alcune proposte in fase di lancio sia cinesi che indiane. Un modo che cambia dunque, e al quale dobbiamo prepararci.

* * *

In questa rivoluzione, rientra anche il complesso e combattuto tema dell’auto elettrica, Tema che ha riflessi importanti anche nella logistica marittima. Il prossimo avvento dell’amministrazione Trump negli Usa e la connessa, annunciata revisione degli Ukase contro le motorizzazioni endotermiche, potrebbero modificare di nuovo le prospettive dei traffici. Prospettive sulle quali potrebbero incidere anche i pesanti dazi che sia gli Usa sia la UE stanno preparando sulle auto cinesi in particolare.

[hidepost]

Come cambierà dunque questo importante settore della logistica delle auto per l’Italia? 

Ne hanno parlato di recente in un Focus de Il Sole24Ore esperti internazionali. I dazi alla Cina, la crisi di Volkswagen, i tormenti del green deal. La crisi dell’industria dell’auto – è stato ribadito – riserva ogni giorno una nuova puntata mettendo in discussione uno dei pilastri centrali dell’economia europea e non solo. Quale margine c’è di revisione della fine dei motori endotermici nell’Unione Europea? E la concorrenza tra le auto Made in China e quelle europee in che direzione andrà? Dal Focus però sono emersi pareri e giudizi contrastanti, con un unico punto condiviso da tutti: la trasformazione in atto non può essere contrastata con i dazi, anche perché cinesi e indiani stanno già istallando fabbriche-cacciavite in Europa (come anni fa fece l’Europa nei loro paesi). Occorre invece potenziare i servizi, lasciando che le auto orientali arrivino da noi a prezzi bassi per rivitalizzare i mercati. Il resto, come dicevano i greci del futuro, è sulle ginocchia di Giove. (A.F.)

[/hidepost]

Pubblicato il
18 Dicembre 2024

Potrebbe interessarti

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora