Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Ecco le prime cinesi in Italia

Nella foto: La Byd elettrica Ato, già in Italia.

TORINO – Ormai le si vedono anche sulle strade italiane, malgrado la pubblicità – quella che appare nei canali generalisti della TCV – sembra ancora sottotono: sono le auto cinesi di gamma media e altra che stanno dando il filo da torcere alle produzioni occidentali. E se fino a qualche anno fa si trattava di prodotti copiati, che avevano il loro appeal solo per il prezzo basso, oggi alcune delle marche cinesi che arrivano in Italia sono a livelli qualitativi pari se non superiori a quelli cui siamo abituati. 

È il caso di Byd, il colosso cinese le cui vetture elettriche circolano da qualche tempo sulle nostre strade destando curiosità ma anche ammirazione (vedi foto).

C’è di più. Secondo un recente servizio su Il Sole24Ore, quest’anno in Cina i veicoli a motorizzazione elettrica supereranno quelli con i propulsori tradizionali termici, segno più che preoccupante per i produttori europei che non riescono a piazzare le proprie auto elettriche sia per i prezzi troppo alti, sia per la qualità non sempre sicura. Secondo il suddetto servizio, in Cina nell’arco di questo 2025 le auto elettriche o almeno ibride supereranno i 12 milioni di esemplari, contro i 5.9 milioni del 2022. L’obiettivo del governo cinese è, come noto, di avere entro il 2035 la metà delle nuove immatricolazioni totalmente elettriche.

La Cina è lontana? Nemmeno tanto, visto che i traffici navali tra Cina ed Europa (vedi i grafici in prima pagina di questo stesso numero) sono al primo posto al mondo. E i grandi Carrier navali di Grimaldi stanno sbarcando migliaia di vetture cinesi alla volta nei nostri porti. Se e quando sarà chiarita la questione dei dazi, il mercato si chiarirà anch’esso, ma non ci sono grandi problemi per i cinesi perché stanno già aprendo fabbriche-cacciavite in Europa dell’Est (e forse anche in Italia) come un tempo facevano gli europei da loro…

Pubblicato il
11 Gennaio 2025

Potrebbe interessarti

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio