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Anche gli industriali toscani a favore della permanenza della nave

A Piombino pressing per tenere “Italis”

PIOMBINO – Si stringe il pressing del cluster portuale locale per la scelta definitiva dell’hub di rigassificazione locale. Dopo la presa di posizione delle realtà portuali locali a favore del mantenimento in loco della nave – rigassificatore, della SNAM e il parallelo “nient” della Regione Liguria ad accogliere lungo le proprie coste la stessa nave, anche Confindustria Toscana, con una nota del presidente Bigazzi, ha appoggiato il progetto per “Italis LNG” a Piombino, che ha garantito alle imprese e alla rete nazionale oltre 4 miliardi di mq del prodotto oggi in primo piano per la transizione energetica.

«Con infrastrutture adeguate e opere compensative, lo sviluppo di Piombino potrebbe passare dal rigassificatore» ha dichiarato ufficialmente Maurizio Bigazzi, presidente di Confindustria Toscana e di Confindustria Toscana Centro e Costa. Secondo Bigazzi: «È indispensabile lasciare la nave rigassificatrice in loco e completare tutte quelle infrastrutture utili agli insediamenti industriali e allo sviluppo del porto: questa soluzione potrebbe rappresentare un ulteriore acceleratore per il rilancio industriale della città». Un rilancio di cui Piombino ha bisogno, sia per gli annosi ritardi nel completamento dei collegamenti superstradali e ferroviari cargo con le reti nazionali, sia per la definizione delle assegnazioni delle aree portuali e industriali ai candidati che le hanno richieste. SNAM a sua volta spinge con forza perché il rigassificatore rimanga in porto, prospettando anche un potenziamento delle istallazioni a terra per diventare il preannunciato hub nazionale.

*

In campo portuale c’è anche il problema dei rapporti spesso molto tesi tra il nucleo locale dell’AdSP del Nord Tirreno e quelli della sede centrale di Livorno o trattamenti economici a Piombino che i dipendenti livornesi reputano privilegiati rispetto ai loro, eccesso di indipendenza in alcune scelte strategiche, ritardi nelle collaborazioni istituzionali. Anche i sindacati ne sono stati investiti: ma è difficile comprendere se si tratti di lamentele isolate e personalistiche o se esiste davvero il problema. Una situazione che non aiuta nemmeno i vertici dell’AdSP di esprimersi in maniera definitiva sulla crescente volontà di Piombino di tenersi il rigassificatore, potenziando anzi il comparto per diventare uno dei principali hub di fornitura nazionale del GNL. 

Pubblicato il
8 Febbraio 2025
Ultima modifica
10 Febbraio 2025 - ora: 10:06

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