Auto nuove, più sicurezza o stop alle consegne ai rivenditori
BRUXELLES. Il fronte dell’industria della logistica delle auto nuove è sul piede di guerra: nel mirino è il problema della sicurezza delle aree di consegna. Sul tavolo c’è un aut aut: o riescono a risolverlo («e se non sono in grado di farcela da soli, li aiuteremo») o «potremmo dover suggerire all’azienda di interrompere le consegne». L’ultimatum arriva da Frank Schnelle, direttore esecutivo di Ecg, l’associazione che dal ’97 raggruppa oltre duecento aziende, che si tratti di piccole realtà a conduzione familiare o multinazionali di grandi dimensioni.
Occhi puntati sulla sicurezza degli autisti: per Ecg devono avere la garanzia di poter effettuare il proprio lavoro in modo sicuro, altrimenti le consegne ai rivenditi «potrebbero essere interrotte», viene sottolineato dal quartier generale di questa organizzazione che su scala europea rappresenta tutti i modelli di trasporto (stradale, ferroviario, marittimo e fluviale). Dentro Ecg sono presenti aziende che offronto servizi di trasporto, distribuzione, stoccaggio, preparazione e post-produzione a produttori, importatori, società di autonoleggio e operatori di leasing di veicoli non soltanto nei 27 stati membri dell’Unione Europea ma anche in Norvegia, Svizzera, Turchia, Regno Unito e altri ancora. Conta su 470 navi per il trasporto di automobili, 14mila vagoni ferroviari appositamente costruiti, 23 chiatte fluviali e un esercito di 26mila autotrasportatori generando un fatturato aggregato di 21,3 miliardi di euro.
A denunciare l’inadeguatezza delle aree di consegna dei veicoli è un report che Ecg pubblica con cadenza annuale: gli incidenti legati al carico e allo scarico dei veicoli presso i rivenditori – viene sottolineato – sono aumentati e ora rappresentano un incidente su 10 tra quelli segnalati. Proprio l’insufficiente sicurezza delle aree di carico e scarico risulta essere la principale causa dell’aumento degli incidenti presso i rivenditori. Secondo quanto segnalano i fornitori di servizi logistici, la consegna «avviene spesso in mezzo alla strada, con limiti di velocità di 50 o 70 chilometri orari, con veicoli che passano così vicini agli autisti da sfiorarli ad alte velocità».
Balza agli occhi la differenza rispetto ad altri tipi di carico: l’autista di un autotrasportatore nel settore della logisitca dei veicoli finiti – questa la sottolineatura all’origine del problema – «non esegue l’operazione di scarico su una rampa di magazzino, ma direttamente in strada». Il problema e il processo per tentare di risolverlo è stato illustrato all’industria automobilistica in un webinar il 25 febbraio.
Johannes Alexander Hödlmayr, amministratore delegato di Hödlmayr International Gmbh, è alla guida del gruppo di lavoro che si occupa di questo problema: occorre fermare l’incremento degli incidenti, è indispensabile «migliorare la sicurezza dei nostri autisti e garantire un ambiente di lavoro sicuro nel settore della logistica dei veicoli finiti». Il primo passo suggerito da Hödlmayr: «È fondamentale che le case automobilistiche e i membri di Ecg, i fornitori di servizi logistici, siano consapevoli di questa situazione. L’avanzamento costante e la raccolta di casi reali accelereranno e miglioreranno la nostra attività quotidiana».
La prima fase del processo – si ribadisce – consiste nel «trovare una soluzione con il rivenditore locale». Il secondo passo consiste nel rivolgersi alla casa automobilistica; nella terza fase, Ecg offre assistenza. Frank Schnelle avverte che «Ecg avvierà una discussione con la casa automobilitisca: se non si riesce a trovare una soluzione, come ultima risorsa potremmo essere costretti a suggerire all’azienda di autotrasporti di interrompere le consegne di veicoli a quel concessionario». Tutte le parti vogliono che gli autisti lavorino in sicurezza, dice il direttore esecutivo che confida di non essere mai nelle condizioni di dover «suggerire a un’azienda di interrompere le operazioni di consegna,, ma alla fine dobbiamo dare la priorità alla sicurezza degli autisti».