Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti
CARONTE & TOURIST

I tre traghetti sequestrati possono tornare a navigare

La svolta dopo la recente sentenza della Corte di Cassazione

MESSINA. Al termine di una vicenda giudiziaria che si trascinava dal 2023, i traghetti bidrezionali Helga, Ulisse e Bridge della flotta di Caronte&Tourist Isole Minori sono state riconosciute idonee al trasporto di passeggeri a mobilità ridotta. A darne notizia è la compagnia di navigazione messinese rendendo noto che il Tribunale di Messina, «dopo il riesame», ha adesso riconosciuto «l’idoneità delle unità navali al trasporto di persone a mobilità ridotta» e così ha disposto «la revoca del sequestro e la restituzione delle imbarcazioni» alla società armatrice, alla quale è stato notificato dalla Guardia di finanza di Palermo l’atto di dissequestro delle tre navi.

Il traghetto Ulisse della compagnia siciliana Caronte & Tourist

«Abbiamo sempre riposto piena fiducia nella magistratura che oggi riconosce il nostro impegno  mirato a erogare un livello di servizio sicuro e accessibile per tutti i passeggeri, comprese le persone con mobilità ridotta», queste le parole dell’amministratore delegato dell’azienda, Vincenzo Franza: «Siamo felici di poter restituire alle comunità delle isole minori un servizio all’altezza delle aspettative».

Che le cose avessero preso questa piega lo si poteva intuire dal fatto che, come riferisce l’armatore, «già lo scorso 7 maggio la Corte di Cassazione aveva censurato il precedente provvedimento, anche perché non si era “tenuto conto delle migliorie apportate sui traghetti”».

Bisogna ricordare che il provvedimento di sequestro risale alla fine della primavera di due anni fa: i tre traghetti erano finiti nel mirino perché ritenute  non adeguate al trasporto delle persone a mobilità ridotta (Pmr) come disabili e anziani. Era stata la Suprema Corte poche settimane fa ad annullare l’ordinanza di sequestro e a rinviare gli atti al Tribunale di Messina per un nuovo giudizio, accogliendo la tesi della compagnia.

 

Pubblicato il
28 Maggio 2025

Potrebbe interessarti

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora