È ufficiale: Gariglio commissario a Livorno (dal 14) e Paroli a Genova (dal 16)
E ora a Palazzo Rosciano si apre la partita per il segretario generale

Davide Gariglio, avvocato torinese, ex consigliere regionale e parlamentare dem, si insedierà a Palazzo Rosciano il 14 giugno
ROMA. Alla fin fine ha prevalso la linea del viceministro Edoardo Rixi: guai se lasciassimo il sistema della portualità congelato in un impasse di mesi con le nomine già fatte e rimaste in frigo per una bega fra noi alleati. Ecco che stamattina il vicepremier Matteo Salvini, in qualità di ministro delle infrastrutture, ha firmato i decreti con cui viene provvisoriamente risolto il problema: l’iter di nomina come presidenti deve ancora essere completato di fronte alle commissioni parlamentari di Montecitorio e di Palazzo Madama (ieri martedì 10, nella tarda mattinata, Davide Gariglio e Francesco Rizzo, presidenti in pectore per l’istituzione portuale di Livorno-Piombino l’uno e per lo Stretto di Messina l’altro, se la sono cavata con una mezz’oretta a testa ma senza concludere il percorso.
Cosa ha fatto in mattinata Salvini? Quel che ha suggerito il “lodo Rixi”: prendiamo i futuri presidenti già individuati e già con il vento in poppa dell’intesa con i relativi presidenti di Regione, ed ecco che intanto affidiamo loro il “bastone” quantomeno di commissari. Sono “abbastanza” provvisori da poter esser sostituiti in ogni momento (e questo va incontro al fuoco incrociato di beghe all’interno del centrodestra dive ciascuno ha il coltello fra i denti); al tempo stesso, sono “abbastanza” in sella da poter essere punto di riferimento al di là del tipo di incarico formale perché tutti sanno che questo è solo l’antipasto, e questi stessi soggetti saranno i futuri presidenti. E questa è una prima risposta a tutto quel vasto arcipelago di soggettività del fronte del porto che ha esplicitamente sollevato la questione di quanto fosse inaccettabile star lì ad aspettare che la maggioranza risolvesse i propri attriti mentre i porti se ne andavano a ramengo: l’hanno detto le organizzazioni di categoria delle imprese (Alis, Ancip, Assiterminal, Assologistica, Confitarma, Federagenti e Uniport); l’ha ribadito l’organizzazione (Assoporti) che raggruppa le istituzioni portuali; l’ha rimarcato il sindacato.
Risultato: i decreti di nomina dei commissari riguarda il pacchetto che era stato messo nero su bianco dallo stesso Salvini nella seconda metà di aprile.
- Davide Gariglio all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale (Livorno, Piombino e Arcipelago), a decorrere dal 14 giugno 2025;
- Matteo Paroli all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale (Genova e Savona), a decorrere dal 16 giugno 2025.
- Antonio Rosario Gurrieri all’Autorità di Sistema Portuale Mare Adriatico Orientale (Trieste e Monfalcone), a decorrere dal 10 giugno 2025;
- Francesco Benevolo all’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centro-Settentrionale (Ravenna), a decorrere dal 14 giugno 2025;
- Giovanni Gugliotti all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio (Taranto), a decorrere dal 16 giugno 2025;

Il vicepremier Matteo Salvini, in qualità di ministro delle infrastrutture e dei trasporti, ha firmato i decreti di nomina per cinque commissari alla guida di altrettante Autorità di Sistema Portuale: qui è a una iniziatuva di Assologistica
Basso profilo da parte del leader leghista, che di solito non è esattamente uno che ami starsene defilato. Il comunicato, pur nel suo austero burocratese (pare, diversamente dal solito, senza rimbalzi social), però manda qualche segnale:
- le nomine sono rimaste un pacchetto pressoché identico a quello sfornato inizialmente ai principi di primavera: nel gruppo entra Paroli, che in realtà era arrivato qualche giorno prima come avvio dell’iter in qualità di presidente incaricato; esce Rizzo, che non ha bisogno della nomina a commissario perché lo è già.
- i decreti di nomina dei nuovi commissari straordinari sono «al fine di garantire continuità gestionale e operativa negli scali strategici per l’economia del Paese»: dunque esattamente rispondendo alle preoccupazioni allarmate del fronte del porto.
- La nota si conclude con le formule di rito («gratitudine ai commissari uscenti per il lavoro svolto e rivolge un sincero augurio di buon lavoro ai nuovi incaricati») segnalando che ai commissari è affidato «il compito di guidare con competenza, efficacia e trasparenza una fase cruciale per il rilancio e lo sviluppo del sistema portuale italiano, asset strategico per la crescita e la competitività del Paese». Tradotto: quanto tempo è passato da quando i porti erano visti non come un fattore di competitività logistica per l’export di una potenza manifatturiera come l’Italia bensì come “cavalli di troia” dai quali entravano le merci in import che ammazzavano la nostra industria.
Il caso di Livorno fa un po’ storia a sé: Luciano Guerrieri assomma in sé un doppio incarico commissariale: da quando è terminato il suo mandato di presidente è rimasto come commissario dell’Autorità di Sistema, ma come commissario straordinario è alla guida anche della realizzazione della Darsena Europa (con Roberta Macii come vice). Guerrieri lascia l’incarico all’Authority ma, almeno per ora, resta alla guida della Darsena Europa. La struttura commissariale della maxi-opera è costituita da figure di Palazzo Rosciano, che seguono però anche la questione Darsena.

Palazzo Rosciano a Livorno, è la sede dell’Autorità di Sistema Portuale del mar Tirreno Settentrionale
La vicenda livornese fa caso a sé anche per un altro motivo: lascia il numero uno Luciano Guerrieri ma lascia anche il numero due Matteo Paroli. Quest’ultimo, segretario generale dell’ente portuale livornese ancora per poche decine di ore, andrà da lunedì 16 al timone dell’Authority di Genova-Savona. Dunque, Livorno avrà un doppio avvicendamento: quello da numero uno di Palazzo Rosciano, quartier generale dell’Authority labronica, è stato (temporaneamente) risolto con Gariglio, sia pure come commissario. Quello del numero due è una delle prime questioni che appena insediato dovrà affrontare.
Le prime dichiarazioni via Palazzo Rosciano
«Ringrazio il ministro Matteo Salvini per la fiducia che mi ha accordato», queste le prime dichiarazioni di Gariglio a caldo: le consegna all’ufficio comunicazione dell’Authority per instaurare il primo contatto con il suo nuovo mondo. E aggiunge: «La prossima settimana sarò a Livorno e Piombino per incontrare la struttura dell’ente e presentarmi alle istituzioni».
Il nuovo commissario alla guida della portualità livornese richiama quanto ha detto durante le audizioni in commissione sia al Senato che alla Camera: «Farò tesoro degli ottimi risultati raggiunti dalla precedente amministrazione sia sul versante dell’ammodernamento delle infrastrutture esistenti che su quello dell’efficientamento dei servizi resi alla comunità portuale in materia di innovazione tecnologica, security e sostenibilità ambientale».
Quanto agli obiettivi, Gariglio ne indica intanto due: da un lato, «promuovere un forte spirito di squadra in seno all’amministrazione»; dall’altro, «rafforzare i collegamenti nazionali e internazionali dei porti di competenza in funzione della crescita dell’intero territorio». Con un’ultima sottolineatura che è una promessa: «La collaborazione con le Istituzioni e con tutto il cluster portuale sarà una delle priorità del mio mandato».
Mauro Zucchelli