Tasse e governi
C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”.
Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una volta tramortiti dalle tasse: stanno arrivando, prepariamoci. Qualcuno ha calcolato che tra dirette e indirette un professionista o un piccolo imprenditore paga oltre il 60% di quello che onestamente guadagna.
E la “flat tass” promessa e ripromessa? Già, qualcuno, anni fa, sosteneva che “le tasse sono una cosa bellissima”. Forse si, ma Est modus in Rebus.
Ora, dagli scantinati della mia pur claudicante memoria, mi sovviene il grido di dolore della rivolta siciliana del 1887, quando nel Sud Italia arrivarono le regole fiscali dell’Italia unitaria. Vi ripropongo il manifesto in puro dialetto che fu affisso clandestinamente dai “Fasci siciliani”, le organizzazioni socialiste che si stavano spontaneamente creando. Fateci un sorriso, magari a denti stretti