Visita il sito web
Tempo per la lettura: 3 minuti
LIVORNO: CAMBIO AL VERTICE

Il rebus del numero 2: Paroli a Genova (ma anche a Livorno)

Gariglio: «A noi risulta in ferie». Manca il comitato di gestione, l'iter non è così breve

Matteo Paroli, avvocato livornese, classe ’69, si è insediato come commissario straordinario dell’Authority di Genova-Savona

LIVORNO. Difficile tener il conto di quante volte Davide Gariglio, al debutto davanti ai cronisti mentre per la prima volta ha i galloni di commissario dell’Authority livornese, pronunci la parola “squadra”: e non per ripetere l’accenno al Psg che aveva usato in una metafora nell’incontro con i dipendenti. “Squadra” è un appello ad uno stile di lavoro collaborativo, in cui tutti sentono di indossare la stessa maglietta e tirano a far gol nella stessa porta.

Ma tutto quest’insistere sulla “squadra” chiama ovviamente l’interrogativo principe, una volta che si è sciolto il rebus del chi sta sulla poltronissima di Palazzo Rosciano: adesso che da lunedì 16 Matteo Paroli si è insediato come commissario al timone della più importante Autorità di Sistema del Bel Paese, quella di Genova-Savona, chi ne prenderà il posto come numero due? Una domanda mica da poco: il segretario generale ha in mano le redini della “macchina” dell’ente.

Intanto, però, salta fuori un particolare: dal punto di vista giuridico, Paroli non ha tagliato il cordone ombelicale con Livorno: è al timone di Genova ma formalmente a Livorno «ha preso un periodo di ferie», dice Gariglio. In realtà, anche lui è vicino alla scadenza del contratto: risale al 29 luglio 2021 la delibera del comitato di gestione che approva la nomina di Paroli come segretario generale, ma i 4 anni di validità sono «a decorrere dalla data di effettiva immissione in servizio» (il gossip di Palazzo Rosciano indicherebbe gli inizi del prossimo settembre come data effettiva).

Davide Gariglio, poche ore dopo l’insediamento come commissario dell’Autorità diu Sistema Portuale del mar Tirreno Settentrionale: è insieme a un gruppo di dirigenti (da sinistra: Enrico Pribaz, Fabrizio Marilli, Simine Gagliani e Roberta Macii)

Sta di fatto che, a domanda del cronista il neo-commissario Gariglio risponde che:

  • per fare la nomina del segretario generale c’è da avere il nuovo comitato di gestione in cui siederanno le persone indicate dai vari enti interessati dal potere di nomina;
  • dev’essere una persona con cui «c’è un rapporto di assoluta fiducia»;
  • siccome ha in mano le chiavi della tecno-struttura dell’ente, i requisiti di competenza «sono ancor più stringenti di quelli per fare il presidente».

Tradotto: Gariglio risponde dritto per dritto al taccuino del cronista, «qui non c’è un “buco” nella struttura dirigenziale, la scelta dev’essere fatta con ponderazione e non sulla frenesia dell’emergenza».

Ancor più esplicita è la interpretazione autentica del Gariglio-pensiero che arriverà poi da “Port news”, la preziosa rivista online dell’Authority labronica: «Per la partita di nomina del segretario generale – viene sottolineato riepilogando i punti toccati da Gariglio –  i tempi sono invece prematuri». Primo: lui vuol prendersi del tempo «per fare le mie valutazioni». Secondo: Matteo Paroli è sì commissario straordinario a Genova e tuttavia «è ancora segretario generale dell’ente livornese e lo sarà fintanto che non si sarà sbloccata definitivamente la partita sulle nomine dei presidenti delle Autorità di Sistema». Terzo: comunque sia, il regolamento organizzativo in vigore permette a Palazzo Rosciano di funzionare «anche in assenza di questa figura».

Resta il fatto che, come l’Authority ribadisce anche via “Port news”, una delle prime cose che il commissario dovrà sbrigare è quello di far ottenere i nomi per comporre il nuovo comitato di gestione, che dal punto di vista formale è scaduto a fine 30 aprile. Era stato già Guerrieri, l’ex presidente di Palazzo Rosciano, a richiedere le nomine al presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani,  e ai sindaci di Livorno e Piombino, Luca Salvetti e Francesco Ferrari.

Mauro Zucchelli

Pubblicato il
18 Giugno 2025
di MAURO ZUCCHELLI

Potrebbe interessarti

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio