Scienziata pisana premiata da L’Oreal come talento under 35
Grazie ai pesci studia l’invecchiamento cerebrale e l’Alzheimer

La studiosa Sara Bagnoli al micrpscopio per il suo progetto sull’invecchiamento cerebrale
PISA. Come selezionare in modo più accurato composti naturali che possano rallentare il processo di invecchiamento del sistema nervoso centrale e combattere le malattie neurodegenerative come Alzheimer e Morbo di Parkinson? Lei, una giovane scienziata della Scuola Normale di Pisa, punta su «un innovativo sistema» per studiare l’invecchiamento cerebrale. Talmente brillante che Sara Bagnoli, una giovane studiosa originaria di Lajatico (Pisa), è stata selezionata come una delle sei vincitrici del Premio “L’Oréal-Unesco For Women in Science – Young Talents Italia 2025”.
Insieme a Sara Bagnoli e alla sua ricerca su invecchiamento cerebrale e malattie neurodegenerative, sono state premiate anche altre cinque giovani donne talenti della scienza. Il premio, giunto alla 23a edizione, valore 20mila euro, – informano gli organizzatori – ha l’obiettivo di «promuovere il progresso della scienza, in particolare di giovani ricercatrici di età inferiore ai 35 anni residenti in Italia e laureate in discipline nell’area delle scienze della vita e della materia, incluse ingegneria, matematica e informatica».
La cerimonia di conferimento del premio si è svolta lunedì 16 scorso al Museo della scienza e della tecnologia di Milano: erano presenti la ministra dell’università e della ricerca Anna Maria Bernini insieme a Martin Briens, ambasciatore di Francia in Italia, e a Ninell Sobiecka, presidente e amministratore delegato di L’Oréal Italia, e Francesca La Rovere, esponente della commissione italiana per l’Unesco.

La sede della Scuola Normale Superiore a Pisa in piazza dei Cavalieri
Ecco i nomi delle sei premiate:
- Sara Bagnoli: ricerca sull’invecchiamento cerebrale e le malattie neurodegenerative.
- Chiara Cattaneo: sviluppo di terapie antitumorali personalizzate.
- Philippa Cole: studio dei buchi neri e della materia oscura tramite onde gravitazionali.
- Alessia Ferrari: modellazione di alluvioni per la gestione del rischio idraulico.
- Alexa Guglielmelli: biosensori ottici per il riconoscimento molecolare.
- Linda Paternò: ingegneria biomedica e biorobotica.
Il progetto di ricerca si basa su un pesciolino conosciuto anche come “killi turchese”, cinque-sei centimetri di cento colori. In realtà, in termini scientifici è il pesce teleosteo “Nothobranchius furzeri”, che fra i ricercatori è noto – spiegano dal quartier generale dell’istituzione universitaria pisana – per «essere il vertebrato dalla vita più breve che può essere usato in laboratorio». Viene preso come animale modello per una «coltura a lungo termine di tessuti ex vivo».
La studiosa è toscana per nascita ma anche studi e formazione. Si è laureata in biologia molecolare e cellulare all’Università di Pisa e a Pisa, alla Scuola Normale, ha svolto il suo percorso successivo: dal 2016 al 2021 è stata allieva del corso di perfezionamento in fisiologia e attualmente è assegnista di ricerca in fisiologia presso il laboratorio Bio@Sns diretto da Tommaso Pizzorusso.

Sara Bagnoli, la scienziata originaria di Lajatico (Pisa)