Sostenibilità, Firenze prima fra le università italiane
La rettrice Petrucci: «Siamo fra i primi 200 atenei al mondo»

Alessandra Petrucci
FIRENZE. L’università di Firenze è la «regina della sostenibilità tra le realtà accademiche nazionali»: parola del “Times Higher Education Impact Rankings 2025”, la classifica di “Times Higher Education” che mette sotto i riflettori la capacità delle realtà universitarie di perseguire gli obiettivi di sviluppo sostenibile, secondo quanto stabilito nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, attraverso l’attività di ricerca e l’alta formazione.
A renderlo noto è l’ateneo fiorentino ricordando che Unifi si colloca al primo posto, secondo quanto indicato dalla rilevazione: in campo italiano condivide il gradino più alto del podio con le Università di Bologna e Padova e con ial Politecnico di Milano. In particolare l’Università di Firenze, che ha partecipato a 13 obiettivi, è prima nella classifica riguardo a “consumo e produzione sostenibili” e seconda nella “lotta al cambiamento climatico”, nella “qualità dell’educazione” e nello “sconfiggere la povertà”.
Per quanto riguarda la classifica internazionale sulla sostenibilità, l’ateneo di Firenze è nel top 10%, cioè il 10% migliore fra le 2.318 università esaminate (erano 1963 lo scorso anno): si conferma dunque «tra le prime duecento istituzioni accademiche al mondo». In due ambiti Firenze si è posizionata tra le prime 100 a livello globale: i migliori risultati su scala internazionale sono stati ottenuti riguardo a “industria, innovazione e infrastrutture” (88° posto) e relativamente a “consumo e produzione sostenibili” (91° posto) con «un forte miglioramento» anche in fatto di “qualità dell’educazione” e di “riduzione delle disuguaglianze”
La rettrice Alessandra Petrucci afferma che tutto questo conferma «il forte impegno del nostro ateneo sui temi della sostenibilità, che rappresentano una direttrice strategica per la nostra comunità accademica». Essere «primi in Italia e tra le prime 200 università al mondo» – afferma – è motivo di «grande orgoglio e responsabilità» oltre che testimoniare «la qualità del nostro lavoro su questi temi».