Parità di genere, boom dei siti certificati da Uni
In 12 mesi a Livorno da 36 a 154, a Pisa da 74 a 229
FIRENZE. Dallo scorso mese di febbraio sono 1.742 in Toscana i siti certificati Uni/PdR 125, secondo la certificazione che mira a ridurre nei luoghi di lavoro il divario fra uomini e donne. E’ quanto emerso nella seconda tappa del road show itinerante sulla parità di genere dal titolo “No Gender Gap. Uni/Pdr 125”: promossa da Uni (ente di normazione) in collaborazione con la Camera di Commercio il Comitato Imprenditoria Femminile, consigliera di parità della Regione Toscana: appuntamento a Firenze nella sala Corsi dell’ente camerale, parlando di siti e non di singole aziende perché sono comprese tutte quelle realtà che hanno stabilimenti o sedi nel territorio toscano.
tra i siti certificati a febbraio 2025 e quelli certificati dodici mesi prima, le differenze emerse risultano «davvero notevoli», come dicono dal quartier generale degli organizzatori.
- Livorno: erano 36 nel 2004, si passa a 154 siti certificati
- Firenze: erano 192, sono diventati 637
- Pisa: si aumenta da 74 a 229
- Massa Carrara: si cresce da 11 a 57
- Lucca: da 41 a 179.
- Arezzo: erano 38, arrivano a 120
- Grosseto: da 23 che erano, eccoli a quota 80
- Pistoia: da 16 a 82
- Prato: da 24 siamo passati a 86
- Siena: dodici mesi prima erano 30, nel febbraio scorso 118.
L’evento nazionale – viene fatto rilevare dai promotori – ha l’intento di disegnare una sorta di mappa delle politiche virtuose del Bel Paese, misurando la “local inclusion”: un “indice” di consapevolezza che registra la diffusione della prassi di riferimento nei vari territori.
Stefano Sibilio, vicedirettore generale Uni, sottolinea che per la prassi di riferimento Uni/PdR 125 «l’adozione di un sistema di gestione per la parità di genere si propone di promuovere e tutelare la diversità e le pari opportunità sul luogo di lavoro, misurandone gli stati di avanzamento e i risultati». Grazie alla concessione, alle organizzazioni certificate, del proprio “marchio Uni” e alle iniziative di comunicazione Uni sta misurando lo stato di avanzamento della stessa prassi di riferimento e la sua diffusione nel territorio». Si scopre così «una massiccia adesione non solo di imprese ma anche di pubbliche amministrazioni, ordini professionali, Camere di Commercio, università, associazioni, studi legali: è «un “contagio” positivo tra organizzazioni molto diverse fra loro ma accomunate dall’impegno verso la riduzione del divario di genere».
Maria Grazia Maestrelli. consigliera di parità della Regione Toscana, segnala che i dati sono «promettenti» e il tessuto produttivo mostra «un’apertura sempre più evidente rispetto al tema della parità di genere». Comunque, occorre continuare a «lavorare su un cambiamento culturale e strutturale, che va sostenuto attraverso politiche di conciliazione vita-lavoro e interventi che impediscano discriminazioni sempre più intollerabili».
Fra i numerosi intervenuti all’iniziativa: Patrizia Alma Pacini (Confindustria Toscana), Cristina Manetti (capo di gabinetto della presidenza della Regione Toscana), Silvia Russo (segretaria generale della Cisl Toscana), Elena Mocchio (responsabile innovazione e standardizzazione di Uni), Benedetta Albanese (assessora alle pari opportunità del Comune di Firenze), Giacomo Cioni (vicepresidente di Confcommercio Firenze), Giuseppe Salvini (segretario generale della Camera di Commercio di Firenze), Brunella Tarli (segretaria generale della Camera di Commercio di Firenze).