Tre incidenti mortali con trattori in meno di un mese
Federacma: basterebbe poco per evitare la strage

Andrea Borio
FIRENZE. Tre morti in meno di un mese in Toscana in incidenti agricoli con trattori. L’ultimo è un uomo di 75 anni deceduto in una frazione collinare di Massarosa (Lucca): è caduto dal proprio trattore, ribaltatosi in un’area impervia mentre si recava con due amici a rimuovere alberi caduti nel bosco.
A metà giugno un uomo era morto a Barberino Tavarnelle, pochi giorni fa un altro incidente fatale a Firenzuola.
A lanciare l’allarme è Federacma, la federazione di Confcommercio che raggruppa i rivenditori di macchine agricole: “Non possiamo più tollerare questo silenzio istituzionale di fronte a una vera e propria emergenza”, afferma il presidente Andrea Borio: “Trattori vecchi, senza rollbar, senza cinture, senza revisione. Ogni giorno nei campi italiani c’è chi rischia la vita per una burocrazia immobile da dieci anni”.
La norma che prevede la revisione obbligatoria dei mezzi agricoli esiste già: è stata approvata nel 2015. Ma – insiste Federacma – non è mai stata attuata: nessun decreto, nessuna officina autorizzata, nessun controllo. L’organizzazione di categoria segnala che i dati Inail e dell’Osservatorio Disaa dell’Università Statale di Milano dicono che oltre 100 persone ogni anno perdono la vita in agricoltura a causa dei mezzi agricoli. Non solo: nella metà dei casi si tratta di ribaltamenti di trattori privi dei dispositivi di sicurezza più elementari. Dunque: morti del tutto evitabili.
L’unico modo per poter scongiurare un decesso in caso di ribaltamento, è dotare il trattore delle dotazioni minime necessarie che verrebbero imposte tramite la revisione obbligatorio. Laddove è entrata in vigore, come in Austria, i decessi sono passati da più di cento l’anno ad “appena” sette casi legati alla fatalità.
L’organizzazione dei rivenditori sottolinea che “se quei trattori fossero stati dotati di cabina rinforzata, di cinture di sicurezza, se avessero superato una revisione obbligatoria, oggi forse quei tre toscani morti negli ultimi giorni sarebbero ancora vivi. Ma non c’è più tempo per i “forse”…
Federacma rinnova l’appello al governo, ai ministeri competenti e ai sindacati di categoria perché la sicurezza sul lavoro non sia più un optional nei campi italiani.
“Servono azioni immediate”, conclude Borio. “La politica sblocchi finalmente il decreto attuativo o si assuma la responsabilità di ogni nuova tragedia”.