Grimaldi: nave porta-auto pronta per viaggiare a ammoniaca
Battesimo in Cina per la prima unità di questo tipo nella flotta

Un momento della cerimonia
NAPOLI. Si chiama “Grande Shanghai” ed è un omaggio alla capitale economica cinese: è la prima delle dieci navi “Pctc” (porta-veicoli) di ultima generazione che il gruppo Grimaldi ha commissionato a China Merchants Heavy Industries. È contraddistinta dal fatto di essere «la prima unità del Gruppo Grimaldi ad aver ottenuto dal Registro Italiano Navale (Rina) la notazione “ammonia ready”: questo – viene sottolineato – «certifica che potrà essere convertita all’utilizzo dell’ammoniaca come combustibile alternativo a zero emissioni di carbonio, un nuovo passo significativo verso la transizione energetica ed un trasporto marittimo efficiente e “carbon free”».
Già al presente, comunque, la “Grande Shanghai” è dotata di tecnologie in grado di «combinare elevata capacità di carico ed ecosostenibilità, abbattendo del 50% il consumo di carburante per unità di carico trasportato rispetto alle navi car carrier della precedente generazione», come viene ribadito dall’armatore.

Luigi Pacella, Grimaldi e Zhong Hua Mei, general manager Cmhi
La cerimonia di “battesimo” si è tenuta in Cina, a Haimen (Jiangsu): hanno partecipato, tra gli altri, Sichuan Wu (presidente di China Merchants Industry) e Luigi Pacella Grimaldi (direttore del settore internazionale auto del gruppo armatoriale partenopeo); presente alla cerimonia anche la console generale d’Italia a Shanghai, Tiziana D’Angelo, nel ruolo di madrina della nave.
Da parte del gruppo napoletano si sottolinea che, delle dieci navi commissionate, le prime cinque hanno una capacità di carico di 9mila auto-equivalenti mentre le successive cinque saranno ancor più capienti (9.800 auto-equivalenti). Il design della nave nasce dalla collaborazione tra il gruppo Grimaldi e lo studio di design e architettura navale Knud E. Hansen: la nave è lunga 220 metri e larga 38 metri, ha una stazza lorda di 93.145 tonnellate ed una velocità di crociera di 18 nodi. Sui suoi 14 ponti può trasportare sia veicoli elettrici che quelli alimentati da combustibili tradizionali.
Progettata nel rispetto dei più alti eco-standard, la nave – viene messo in evidenza – ha ottenuto anche le notazioni di classe “Green Plus”, “Green Star 3”, “Comfort Vibration” and “Comfort Noise Port”. Fra le tecnologie indirizzate al miglioramento della sostenibilità che sono state adottate a bordo della Grande Shanghai, c’è da segnalare le mega-batterie al litio dalla capacità totale di 5 MWh, 2.500 metri quadri di pannelli solari. La nave potrà anche ricevere energia elettrica da terra durante le soste in porto (“cold ironing”) negli scali dotati dell’infrastruttura necessaria. A ciò si aggiunga l’ottimizzazione energetica: pitture siliconiche per ridurre la resistenza all’avanzamento; sistemi smart di controllo della ventilazione e dell’aria condizionata.
Il motore a controllo elettronico è dotato di sistemi di trattamento dei gas di scarico per abbattere le emissioni di ossidi di zolfo (SOx) e di particolato (Pm), e di un sistema di riduzione catalitica selettiva degli ossidi di azoto (NOx) sotto i livelli Tier III. Fra le altre innovazioni tecnologiche orientate alla riduzione dell’impatto ambientale si possono indicare un sistema di “air lubrication” (lubrificazione mediante aria), un design dello scafo ottimizzato, e un innovativo timone denominato “gate rudder” installato per la prima volta su navi di questo tipo, composto da due pale “foil” posizionate ai lati dell’elica che migliorano l’efficienza propulsiva e la manovrabilità.